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Don Gallo e la sua cittadinanza onoraria«Mi interessa una città a misura di uomo»
Attualità

Don Gallo e la sua cittadinanza onoraria
«Mi interessa una città a misura di uomo»

E lascia scivolare sulle polemiche che nei giorni scorsi si sono scatenate alla notizia della sottoscrizione per il conferimento. «Primo o dopo le elezioni, che differenza fa?», si chiede candidamente il sacerdote "degli ultimi" prima di affrontare la sua conferenza in una sala gremitissima.

Arriva in Piazza San Martino sotto braccio al Sindaco, Fabrizio Brignolo, e con il sigaro in mano Don Andrea Gallo, "il prete degli ultimi". Cammina lentamente e si ferma a salutare coloro che gli vanno incontro, rivolge una parola a tutti e risponde volentieri alle domande dei giornalisti. Ad aspettarlo per l'incontro "Il diavolo e l'acqua Santa" che lo vede protagonista, c'è il Diavolo Rosso gremito di gente e le bandiere di Sel all'ingresso. Proprio le bandiere sono state motivo di discussione sul sagrato della Chiesa sconsacrata, alcuni dei presenti infatti non ritenevano troppo opportuna questa presenza.

Questo clima un pò caldo e le polemiche apparse sui giornali nei giorni scorsi però nulla hanno a che fare con l'affetto che la nostra città riserva per l'uomo che ha dedicato la sua vita alle persone più emarginate. Il fondatore della Comunità San Benedetto di Genova, ha combattuto per gli ultimi vere e proprie battaglie civili, incurante delle critiche che a volte gli sono state mosse. Questo affetto che Asti ha per Don Gallo, intende concretizzarsi con il conferimento al sacerdote della cittadinanza onoraria. L'iniziativa, lo ricordiamo, ha suscitato non poche discussioni in Consiglio Comunale. Alcuni consiglieri, tra cui Giovanni Pensabene, hanno lamentato il mancato coinvolgimento nella fase decisionale di tutti i membri del consiglio stesso e altri, tra cui Mariangela Cotto, contestano il momento pre-elettorale in cui viene dato l'annuncio di questa cittadinanza onoraria.

Abbiamo chiesto a Don Gallo che significato ha per lui la possibilità di ricevere la cittadinanza onoraria e candidamente ammette: «Me l'hanno detto in macchina adesso! Ovviamente mi fa molto piacere e ricordo che noi tutti siamo cittadini del mondo, per questo vorrei essere cittadino onorario di tutte le città del mondo». E aggiunge con un sorriso: «Anche del Vaticano». Quando gli chiediamo un commento sulle polemiche da clima pre-elettorale che, suo malgrado, questa cittadinanza ha suscitato in città, Don Gallo gentilmente non raccoglie le provocazioni e smorza i toni: «Partecipare con i cittadini per contribuire a costruire una città a misura umana, questo mi interessa. Io porto questo, farlo prima o dopo le elezioni che importanza ha?» Ci lascia e sale piano i gradini  Don Gallo, va dalla sua gente, che come sempre lo attende numerosa, appassionata, entusiasta.

Alessia Conti

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