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E' successo qualcosa di mai vistoAsti ama i cavalli, il Palio va avanti
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E' successo qualcosa di mai visto
Asti ama i cavalli, il Palio va avanti

I purosangue, affidati agli addetti di ogni Borgo, Rione o Comune, passeggiano in tondo intorno ai fantini, che dialogano fra di loro al centro di questa singolare giostra. I visi appaiono tranquilli e sorridenti ma è solo apparenza. Da qualche minuto piove. Arriva la chiamata di montare a cavallo. I sette salgono senza neppur lontanamente immaginare che quello che stanno compiendo sarà l’unico ingresso in pista della giornata…

Domenica. Sono le 16 e pochi minuti. La sfilata si è conclusa e nei box l’adrenalina sfiora ormai i massimi livelli. La composizione delle batterie è stata ufficializzata. La prima è da brividi, ci sono dentro cinque finalisti del Palio 2012 più il cavallo vincitore dell’anno passato. Una sorta di finale anticipata. I purosangue, affidati agli addetti di ogni Borgo, Rione o Comune, passeggiano in tondo intorno ai fantini, che dialogano fra di loro al centro di questa singolare giostra. I visi appaiono tranquilli e sorridenti ma è solo apparenza. Da qualche minuto piove. Arriva la chiamata di montare a cavallo. I sette salgono senza neppur lontanamente immaginare che quello che stanno compiendo sarà l’unico ingresso in pista della giornata. Vanno al canapo.

L’allineamento è problematico. Bircolotti è pignolo, annulla e va alla ricerca dell’allineamento perfetto. Improvvisamente, dopo una serie di “ghirigori” tra le due corde delle accoppiate nell’andar a cercar la posizione e con una mossa ben lontana dal poter essere definita matura, succede l’incredibile. Ci sono due cavalli più o meno allineati al canapo, Torretta e San Secondo, mentre altri due cercano faticosamente la posizione nella parte alta dello schieramento: Baldichieri e Santa Maria Nuova. Bircolotti sembra tenere sotto controllo la situazione e non immagina neppure lontanamente ciò che Jonatan Bartoletti, fantino di Santa Maria Nuova con la fama di essere un gran partitore, stia per fare.

Scompiglio, forse timoroso di stare dietro dopo un rapido avvicinamento di Gingillo al canapo, si butta verso la corda tesa con troppa veemenza e succede ciò che a parole è difficile spiegare. Il cavallo batte contro il canapo e vola letteralmente per aria. La sua testa rimane giù, pericolosamente giù. Al punto da diventare quasi un perno instabile sul quale l’animale va ad appoggiarsi. Bartoletti è ancora appeso alle briglie e cade in pratica quasi sotto il suo purosangue. L’innaturale torsione del collo è fatale al cavallo. In tribuna succede di tutto. La gente urla, piange, si dispera, intuendo la gravità della situazione. Entra l’ambulanza veterinaria, la zona appena oltre il canapo viene circondata da teloni per coprire il purosangue morto. L’incredibile sta non tanto nella forzatura da parte di Bartoletti, poiché sono molti i fantini che come si suol dire cercano di rubare la partenza, quanto piuttosto nella dinamica dell’accaduto. Tanto innaturale quanto imprevedibile. Qualcosa di mai visto.

I social network si scatenano. Pesantissimi insulti piovono sulla manifestazione e sugli organizzatori della stessa. Non vengono risparmiati neppure i partecipanti all’evento, nella fattispecie le dirigenze di Rioni, Borghi e Comuni. Sono frasi, epiteti e attacchi sferrati il più delle volte alla cieca, per offendere e basta. Accompagnati da motivazioni e spiegazioni che non tengono minimamente conto di quanta attenzione e cura alla tutela dei purosangue la parte organizzativa della manifestazione dedichi agli esemplari impiegati in pista.

E’ facile criticare in questi momenti e sparare ad altezza uomo. Più difficile comprendere (o meglio, qualcuno finge di non comprendere) quanto la gente di Palio ami i cavalli e quante accurate cure riservi loro nel corso dell’anno. Bastava vedere le lacrime dei borghigiani e di tutta la dirigenza rosazzurra per rendersene conto. Asti rispetta i cavalli e li ama. Il Palio non si fermerà. Andrà avanti rispettando ovviamente le opinioni di chi non lo ama e di chi vorrebbe vederlo sparire. Ma procederà senza insultare e offendere nessuno.

Massimo Elia

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