Pubblichiamo un intervento della consigliera comunale Angela Quaglia (CambiAMO Asti) che si rivolge al direttore generale dell’Asl At, Flavio Boraso, chiedendogli se sia vero che nelle case di riposo si procederà più lentamente a somministrare la terza dose del vaccino anticovid perché il personale dell’Asl dev’essere dirottato nei centri che effettuano i tamponi per consentire ai non vaccinati di avere il green pass.
Scrivo come consigliere comunale per chiedere delucidazioni in merito ad una decisione che, se confermata, considero profondamente sbagliata.
Mi è giunta notizia che il servizio di vaccinazioni (3* dose) nelle Case di Riposo (RSA) sarebbe stato “differito” a data da destinarsi in quanto il personale che se ne sarebbe dovuto occupare (e che è sempre lo stesso) dovrà essere dirottato nei centri che effettuano i tamponi, per consentire a coloro che non si sono vaccinati di poter ottenere il green pass, necessario per lavorare o per altre motivazioni.
Penso che la tutela dei nostri anziani, nelle case di riposo, sia un obiettivo sanitario, sociale e umano non negoziabile. Già in passato (neanche troppo lontano) abbiamo visto esplodere focolai che hanno “decimato” gli anziani ospiti e se è vero che la validità del vaccino non supera i 10 mesi, la somministrazione della terza dose è fondamentale per evitare il riesplodere di focolai che sarebbero poi difficilmente gestibili.
Senza contare che, dopo tanto tempo, finalmente aveva ripreso un po’ l’attività chirurgica e di cura, nel nostro ospedale, cercando di diminuire le lunghe liste d’attesa che, causa covid, si erano formate.
Che cosa succederebbe se, a seguito di focolai nelle case di riposo, i reparti dell’ospedale dovessero essere di nuovo riconvertiti per far posto a malati covid? Tutte le altre patologie dovrebbero passare in lista d’attesa!
Io mi sono vaccinata, e come me molti altri concittadini. Trovo ingiusto che venga dirottato su un servizio tamponi ( che si possono fare nelle farmacie) il personale ospedaliero che, invece, dovrebbe fare attività di prevenzione e di tutela della salute, sia degli anziani che degli altri cittadini, i quali hanno diritto ad avere un ospedale funzionante, in tempi ragionevoli.
Non so quale sia la motivazione ma penso che agevolare in questo modo chi rifiuta, per sua scelta, il vaccino, sia un errore.
La politica dovrebbe fare scelte chiare: continuare a blandire i no vax (forse per non perdere il loro consenso) sta mettendo a rischio la salute di tutti gli altri.
Cordialmente.
Angela Quaglia