A controllare che i locali osservino le prescrizioni e i limiti di orari o di rumori in deroga ci pensano gli agenti della polizia municipale e i tecnici dell’Arpa. Controlli amministrativi al centro della querelle di questi giorni che, però, si basa su un’idea distorta di come vengono effettuate le verifiche. Ci sono persone, specie sui social, che accusano la polizia municipale di “aver chiuso un locale per un po’ di musica alta”. Ma è davvero così?
«Il tema della musica dal vivo nei locali e delle emissioni acustiche non è una novità dell’estate 2022, ma si ripropone ogni anno con le esigenze dei gestori che si scontrano con la richiesta dei residenti vicini di non sentire troppo rumore. – spiega il comandante della polizia municipale Riccardo Saracco – Dopo due anni di Covid si registra una voglia di normalità da parte dei gestori e allo stesso tempo ci sono persone che non sono più abituate al “rumore”. Noi monitoriamo le attività, facciamo i dovuti controlli dopo le segnalazioni di amministratori di condominio, cittadini o anche di avvocati per conto terzi, ma non si tratta né di controlli continuativi, né volutamente persecutori contro questo o quel gestore». A confermare quanto sostenuto dal comandante ci sono i numeri delle sanzioni, elevate dall’inizio dell’anno dalla municipale, nei locali non in regola: appena 4. Ma per quale motivo?
Non per il volume della musica perché, spiega Saracco, «le sanzioni che facciamo non riguardano mai le emissioni rumorose, quindi i decibel, che invece vengono accertate dai tecnici dell’Arpa con adeguati strumenti». La municipale sanziona se un locale non rispetta l’orario ottenuto in deroga per svolgere un dato evento musicale o se lo stesso viene trovato aperto con la musica “a palla” senza che il gestore si sia minimamente preoccupato di chiedere l’autorizzazione alla deroga acustica. Nel primo caso la sanzione ammonta a 516 euro, nel secondo a 1.013 euro. «Questo è quanto succede perché – aggiunge Saracco – non tocca alla polizia municipale far chiudere i locali o imporre restrizioni. Aggiungo che prima di notificare un verbale telefoniamo al legale rappresentante del locale annunciandogli che abbiamo proceduto alla contestazione». «L’azione della polizia municipale – conclude il comandante – viene eseguita non facendo distinzione tra figli e figliastri, in totale trasparenza, senza vessare o perseguitare chicchessia».
Ad occuparsi dei limiti acustici e dell’eventuale superamento dei decibel previsti dopo la presentazione della DIA (Documentazione impatto acustico) è l’Arpa. Di giorno, senza deroghe, non si superano i 5 decibel, dopo le 22 si scende a 3. Ma i gestori dei locali chiedono la deroga con tanto di DIA nel caso debbano organizzare da 3 a 30 serate dov’è previsto lo sforamento dei limiti acustici. La richiesta dev’essere presentata al settore Ambiente del Comune il quale, a sua volta, informa l’Arpa per valutare se la documentazione sia corretta sotto tutti i punti di vista.
«Ma ciò non fa partire automaticamente i controlli dei nostri tecnici perché operiamo su precisa segnalazione degli Enti – spiega il dottor Claudio Varaldi, funzionario tecnico del Servizio di Vigilanza del Dipartimento SudEst di Arpa Piemonte – La deroga autorizza a tenere la musica fino a 76 decibel (verificati su un periodo di 3 minuti, la durata di un brano ndr) oppure fino a 70 decibel su un periodo di 30 minuti. I controlli vengono effettuati con un fonometro, che può essere anche installato nelle case vicino ai locali da controllare. L’eventuale sanzione amministrativa elevata dall’Arpa è pari a 2.000 euro». Ma anche in questo caso sono appena 3 le sanzioni elevate dall’Arpa quest’anno: «Perché non c’è una persecuzione in corso, noi siamo tecnici e il nostro lavoro si basa esclusivamente su dati matematici: – continua Varaldi – 76 decibel è il limite per sapere se si è in regola oppure no».
Va da sé che il contesto dove si svolge la serata ha una sua importanza perché, conclude l’esperto, «un locale che si trova in una zona “sensibile” (tipo un cortile o in un luogo che fa da cassa di risonanza ndr) non sarà adatto a una certo tipo di musica». L’Arpa ha anche progettato un’applicazione gratuita per smartphone, OpeNoise, utile ad avere un’indicazione di massima sulle emissioni acustiche emesse.
[nella foto il comandate della polizia municipale Saracco e il funzionario tecnico dell’Arpa Varaldi]