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Fase 2 in Piemonte: ecco cosa succede da lunedì 4 maggio

Da domani mascherina obbligatoria nei luoghi chiusi accessibili al pubblico e dove non si possono rispettare le distanze di sicurezza – Riparte il take away

Scatta la Fase 2 del Piemonte, tra nuove aperture a attenzione a contenere i contagi

Lunedì 4 maggio anche il Piemonte entra nella Fase 2, altrettanto delicata come la prima dell’emergenza sanitaria, almeno stando a quanto molti medici continuano a ripetere: se i cittadini non faranno la massima attenzione a mantenere il distanziamento sociale, se non indosseranno correttamente, dove servono, le mascherine e se inizieranno a girare senza motivo (gli spostamenti sono ancora giustificati solo per determinati scopi) per uscire dall’isolamento di queste ultime settimane, c’è una buona possibilità che il contagio riprenda a salire oltre i parametri previsti e, di conseguenza, che si decida di imporre “zone rosse” in comuni maggiormente a rischio.

Ma il Piemonte guarda alla Fase 2 con speranza di poter far ripartire l’economia e le attività che riusciranno a garantire tutte le misure di sicurezza del caso.

Da lunedì 4 maggio in tutto il Piemonte sarà obbligatorio indossare le mascherine nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto, e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuamente il mantenimento della distanza di sicurezza (sono esentati i bambini con meno di 6 anni e i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l ‘uso continuativo delle mascherine).

Sarà consentito ai residenti in Piemonte lo spostamento individuale nell’ambito del territorio regionale per raggiungere le seconde case in affitto o di proprietà esclusivamente per svolgere le attività di manutenzione e riparazione necessarie per la tutela delle condizioni di sicurezza e conservazione del bene, oltre che per motivi indifferibili ed a carattere di urgenza (decadenza di locazioni ed affitti), ma è obbligatorio il rientro in giornata presso l’abitazione abituale.

Viene mantenuto il divieto di ingresso ai visitatori in tutte le strutture pubbliche, private, convenzionate ed equiparate del sistema sanitario e nelle residenze socio-assistenziali, salvo i soli casi indicati dalla direzione sanitaria.

L’ordinanza comprende anche altre disposizioni come obbligo per i soggetti con febbre maggiore di 37,5° C o con sintomi compatibili da infezione da Covid-19 (tosse, difficoltà respiratorie, riduzione dell’olfatto o del gusto, diarrea, mal di gola o raffreddore) di rimanere presso il proprio domicilio, limitare al massimo i rapporti sociali e contattare il proprio medico curante e l’accesso alle attività commerciali limitato ad un solo componente del nucleo familiare, salvo comprovati motivi di assistenza che richiedano l’accompagnamento di altra persona.

Riparte il take away anche ad Asti

I pubblici esercizi, ovvero i bar e i ristoranti, potranno riaprire, se pur in forma ancora parziale e ridotta e nel rispetto delle norme di prevenzione sanitaria e tutela della salute pubblica, e non dovranno rimanere chiusi fino al 1° giugno, data stabilita dal recente Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (per la sola città di Torino, alla luce della sua situazione sanitaria, la data slitta al 9 maggio).

Anche ad Asti, ai sensi del D.P.C.M. del 26/04/2020 e da Decreto n° 49 della Regione Piemonte, l’attività di ristorazione da asporto e take away sarà consentita da lunedì 4 maggio agli esercizi già autorizzati come attività di bar, ristoranti, pizzerie, pub, ecc. e alle attività di pasticceria, gelateria ed altre attività con servizio da asporto (gastronomie, rosticcerie, pizzerie da asporto, kebab, ecc.).

Tale attività potrà iniziare trasmettendo all’indirizzo protocollo.comuneasti@pec.it apposita comunicazione (scaricabile dal sito del Comune di Asti) ed attenendosi, obbligatoriamente, alle disposizioni dettate dal DPCM del 26/04/2020, dalla Regione Piemonte e da ogni altra disposizione che verrà adottata dallo Stato, dalla Regione Piemonte e dal Comune.

Nel caso in cui vengano riscontrate criticità specifiche o dove non sia possibile assicurare il rispetto delle misure di sicurezza, l’attività verrà sospesa.

Potranno, inoltre, essere effettuate consegne a domicilio per tutti i settori merceologici purché nel rispetto dell’osservanza delle norme igienico-sanitarie.

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