A distanza di sette anni dal crollo dell’avamposto a sud del castello di Frinco che ha provocato l’inagibilità di due case e la chiusura della strada per la chiesa parrocchiale, finalmente per il maniero astigiano è stato definito un futuro prossimo di rilancio.
Sia dal punto di vista strutturale sia dal punto di vista gestionale.
Sul fronte dei lavori sono ripartiti proprio in questi giorni quelli per realizzare i due muri di sostegno che andranno a rimediare i danni del crollo e rimetteranno in sicurezza tutto quel lato.
Il progetto prevede la costruzione di un primo muro, quello inferiore, che sosterrà la strada di accesso al castello e poi di un secondo muraglione, quello superiore, che sosterrà il fronte dal quale si è staccato l’avamposto sette anni fa.
Una volta terminato questo primo lotto, si passerà al secondo, già in fase di progettazione, che riguarderà una manutenzione generale del castello e il rifacimento del tetto.
A finanziare l’acquisto del castello da parte del Comune e i lavori di ristrutturazione è stata la Regione Piemonte con uno stanziamento di 550 mila euro deliberata nell’ottobre del 2018.
La progettazione del primo lotto era già pronta da tempo, ma il lockdown dell’anno scorso dovuto al Covid ha rallentato il percorso di interventi che era stato intrapreso poco prima del dilagare della pandemia.
Molto interessante è l’altro aspetto che riguarda il futuro del castello di Frinco, ovvero la sua destinazione.
Negli anni, quando era in mano a privati, è stato oggetto di diverse “idee” ma nessuna di loro poi si è concretizzata.
Il suo nuovo proprietario, il Comune, ha trovato un partner d’eccellenza per rimettere il castello al centro dell’attività culturale del paese.
Il castello, infatti, si trasformerà in “Atelier di studio” del Politecnico di Torino, corso di laurea in Architettura.
A Frinco si terranno tre attività principali: il restauro, la composizione architettonica e la tecnica delle costruzioni; tre discipline di studio che saranno curate dalle professoresse Carla Bartolozzi e Silvia Gron e dal professor Paolo Napoli.
«Una cinquantina di studenti – spiega il sindaco Luigi Ferrero – divisi in gruppi da tre svolgeranno attività di rilievo e studio all’interno dei locali del castello, producendo elaborati grafici di analisi e di progetto che saranno messi a disposizione del Comune. Il lavoro – prosegue il sindaco – non avrà solo una finalità didattica, ma si vuole porre come occasione di discussione e di proposte con la comunità di Frinco: al termine del corso è previsto un momento conclusivo di esposizione degli esiti e di confronto sulle ipotesi elaborate sotto la guida dei docenti».
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- Monica Jarre