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L'assessore ai servizi digitali Mario Bovino
Attualità
Il caso

Giochi di potere o semplice opportunità? “L’Affaire Bovino” scatena la reazione della politica astigiana

Dopo il ritiro delle deleghe da parte del sindaco, Forza Italia spiega che non si tratta di una punizione contro il partito, ma il centrosinistra parla di «battaglia tra poteri»

Non si placa il clamore sollevato, nel mondo politico astigiano, dalla decisione del sindaco Maurizio Rasero di ritirare le deleghe all’assessore di Forza Italia Mario Bovino mettendolo, da un’ora all’altra, alla porta. Bovino, che aveva alcune deleghe, ma soprattutto quella al Commercio, è stato liquidato al termine della giunta di venerdì dopo essere venuta meno la fiducia nei suoi confronti da parte del sindaco. «La revoca si basa sulla presa d’atto che l’assessore ha una postura non condivisa dal sindaco – spiega lo stesso Rasero interpellato sul fatto – Sia chiaro, sono motivazioni politiche basate sull’azione amministrativa. Non si può partecipare a tavoli o incontri e tenere comportamenti sgrammaticati e inopportuni. Dal racconto dello stesso assessore Bovino è emerso che in una sede tecnico-istituzionale abbia lasciato materiale informativo di un’azienda privata. Tutto ciò è incompatibile su come deve intendersi l’azione amministrativa da parte del sindaco e della giunta». Quindi sarebbe tutto riconducibile a una questione di opportunità.

I dettagli non sono stati resi noti, ma stando ad alcune ricostruzioni l’ex assessore Bovino, che lavora per un’azienda specializzata in sviluppo e produzione di manufatti per la sicurezza stradale, avrebbe sollevato in una riunione tecnica la questione della presenza di barriere danneggiate su alcuni svincoli autostradali, indicando un potenziale problema di sicurezza. Nell’incontro avrebbe lasciato alla controparte, competente nella gestione di quei tratti di strada, del materiale informativo dell’azienda per la quale lavora e l’avrebbe fatto per illustrare le possibili soluzioni. Bovino non ha venduto nulla, perché sono acquisti che passano da bandi, ma questo comportamento, se confermato, sarebbe la causa della incompatibilità contesta da Rasero.

L’ex assessore, che non intende alimentare né il fuoco delle polemiche né dare spazio a strumentalizzazione politica, ha replicato brevemente: «Sono sorpreso e amareggiato per la decisione assunta dal sindaco Rasero di proporre la revoca dell’incarico di assessore che ho ricoperto sino ad oggi con il massimo impegno e dedizione. È mia intenzione far chiarezza, nel breve periodo, sulle effettive ragioni che hanno portato a questa determinazione, considerato che tutte le iniziative che ho assunto durante la carica di assessore, compresa quella formalmente indicata dal Sindaco come giustificazione per sollevarmi dall’incarico, sono state dettate dall’intento di garantire i diritti e le prerogative, anche di rilievo costituzionale, dei cittadini e della collettività».

Forza Italia: «Da Rasero nessuna volontà di colpire il partito»

Non sono mancate le reazioni sul caso da parte di Forza Italia. «Si tratta di questioni che afferiscono a comportamenti e atti che avrebbe fatto l’assessore Bovino durante il suo mandato – commenta Marco Galvagno, consigliere comunale e coordinatore provinciale azzurro – Non è un attacco di Rasero a Forza Italia, ma il sindaco prende distanza da comportamenti su cui anch’io mi riservo di approfondire. Però Bovino resta un esponente di Forza Italia dov’è accolto a braccia aperte e spero che partecipi alla prima riunione che faremo a gennaio perché vogliamo rilanciare l’azione del partito in questa provincia, dopo il successo delle elezioni regionali e provinciali. Non abbiamo nulla contro Bovino e gli daremo tutto l’appoggio umano e politico per dimostrare la sua buona fede. Ribadisco la stima che ho per lui, che è anche un amico, e confermo che il partito non gli volterà le spalle». Anche per l’assessore regionale Marco Gabusi si tratta di una questione che esula dalla politica: «C’è stata un’occasione che ha fatto venire meno il rapporto di fiducia – commenta – Non è una volontà di colpire Forza Italia, perché noi, al sindaco Rasero, abbiamo sempre mostrato correttezza come partito».

È però innegabile che esista un’altra interpretazione dei fatti, un sottotesto su cui molti richiamano l’attenzione, vale a dire lo scontro che sta andando avanti da mesi tra lo stesso Rasero e l’ex presidente della Banca di Asti, Aldo Pia di cui l’ex assessore Mario Bovino è genero. Rasero, al momento di giungere alla scelta del nuovo presidente della Fondazione CrAsti, ha appoggiato Livio Negro impedendo di fatto a Pia di ricoprire quel ruolo dopo il mandato di Mario Sacco. A inizio dicembre Pia, già presidente di Ascom Asti, è stato quindi eletto alla presidenza di Ascom Servizi, ruolo tenuto da Rasero per 15 anni. Il ritiro delle deleghe sarebbe il terzo atto della vicenda. È anche vero tra Bovino e Rasero non ci fosse un gran feeling e si racconta di giunte dove non sono mancati scontri, anche forti, tra i due politici. «Su questa ricostruzione dei fatti non mi esprimo perché la rifiuto dall’inizio, – aggiunge Marco Galvagno – Se fosse tutto riconducibile a un battibecco non sarebbe corretto e non porterebbe il bene alla città. Un mese fa, prima del bilancio, abbiamo fatto una riunione con Rasero e posso dire che Bovino era saldo al suo posto». 

Il centrosinistra non ha dubbi: «Bovino fatto fuori nella battaglia tra poteri»

Va da sé che nel centrosinistra si discute su quella che viene definita una vera e propria defenestrazione mossa per questioni di potere. «È l’ennesima tappa della battaglia tra poteri dentro il centrodestra che si collega alla questione della Fondazione» osserva il consigliere comunale del Pd Michele Miravalle. Anche dal Movimento Cinque Stelle non manca una durissima analisi sul caso Bovino: «Le modalità adottate sono veramente gravi e adesso vogliamo sapere i dettagli che hanno portato a questa situazione – commenta il consigliere Massimo Cerruti – Non si lanciano queste frasi (si riferisce a Rasero ndr) senza circostanziarle e il sindaco ha il dovere, nei confronti dei cittadini, di specificare bene cosa stia succedendo. Il nostro sospetto è che dietro ci siano le solite lotte di potere, le solite lotte di poltrone e questo nuoce a tutti gli astigiani».

Di «alleanze che si stanno sfaldando nel centrodestra» parla la consigliera Vittoria Briccarello di Uniti si può, mentre Mario Malandrone di Ambiente Asti si porta avanti: «Chissà quale sarà la prossima mossa di Pia?». Non manca, poi, chi analizza a tutto tondo la questione estendendola al resto della giunta: «Se Rasero vuole avere una Giunta pura, casta e integerrima,  – commenta Roberto Vercelli del Pd – allora potemmo porre domande di opportunità anche su altri assessori».

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