Approvato un ordine del giorno in Consiglio comunale per arginare la diffusione dei videopoker e delle macchinette nei locali pubblici. L'idea è di alcuni esponenti del Partito Democratico. Prima si mapperà il territorio, poi verrà promulgato un regolamento
Toccherà ad una consulta comunale, coordinata dallassessorato alla politiche sociali e alle attività produttive, mappare il fenomeno del gioco dazzardo in città e trovare soluzioni per limitarne la diffusione. E stato approvato in Consiglio comunale un odg (votato dalla maggioranza dei presenti, ad eccezione di un consigliere) che istituisce la consulta composta da rappresentanti della questura, del SerT, delle associazioni di volontariato e dai gestori dei circoli comunali.
Entro 6 mesi, una volta terminata la mappatura del fenomeno, sarà redatto un regolamento con il quale si cercherà di porre un limite alla diffusione del gioco dazzardo imponendo distanze minime dello stesso da luoghi come ospedali, scuole, chiese, bancomat. Ad Asti e provincia il fenomeno alimenta un giro daffari di circa 190 milioni di euro, ma altre città, come Genova, hanno avviato un percorso virtuoso per incentivare i gestori di locali pubblici a rimuovere i videopoker e altre macchinette.
«Occorrerà anche verificare la presenza di slot machine allinterno di locali di proprietà comunale concessi ad uso terzi – spiegano i consiglieri del PD Fassone e Panirossi, insieme al consigliere Aceto (Indipendenti), che con Michele Miravalle hanno lavorato al documento – Anche queste dovranno essere rimosse per evitare di alimentare un fenomeno con costi sociali e sanitari ingentissimi e che, spesso, trascende in vere e proprie dipendenze patologiche».
Riccardo Santagati