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Giorgia Meloni al Teatro Alfieri
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Giorgia Meloni è tornata ad Asti per la firma dei Fondi di coesione con il Presidente Cirio

Accolta dal più giovane sindaco d’Italia, ha voluto rimarcare il cambio di rotta sul Pnrr e la presenza dello Stato che «non indietreggia»

Sono state le parole del più giovane sindaco d’Italia, Edoardo De Faveri, 21 anni quando è stato eletto nel 2021 nel Comune di Zumaglia (Biella), a far emozionare più volte il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la sua visita ad Asti terminata poco fa. De Faveri, a sua volta con la voce che tradiva molta emozione, ha portato i saluti al Presidente del Consiglio pochi minuti dopo il suo ingresso al Teatro Alfieri dove si è svolta la cerimonia per la firma del Patto per i fondi di coesione per un valore di 800 milioni di euro.

«È un grande onore e piacere a nome di tutti gli amministratori locali salutare il Presidente Meloni – ha esordito De Faveri – Hanno scelto me perché sono il sindaco più giovane d’Italia, ma lei – rivolgendosi al Capo del Governo – a 30 anni era già ministro. Sono qui per dire che quando un giovane ci mette passione, quando è disposto a fare sacrifici e ha coraggio, può avere spazio nella politica. Siamo qui per celebrare un momento che porta 800 milioni alla nostra comunità, ma so bene quanto sia difficile spendere questi soldi. Per questo credo ci siano due tipi di politici: quelli che si limitano a gestire la cosa pubblica, e quelli che la amministrano facendo sacrifici e quindi la differenza, come fanno molte persone presenti in questo teatro. Oggi la Regione Piemonte e il Governo italiano hanno fatto la differenza».

Giorgia Meloni è arrivata ad Asti con oltre un’ora di ritardo sul programma di marcia, giunta da Milano dove si è svolta un’analoga firma per i fondi di coesione con la Lombardia. Ad attenderla all’Alfieri il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il vicepresidente Fabio Carosso, tutti gli assessori regionali, tra cui l’astigiano Marco Gabusi, ma anche il sindaco di Asti e presidente della Provincia Maurizio Rasero, l’amministrazione provinciale, oltre quattrocento sindaci piemontesi con la loro fascia tricolore, le più alte cariche civili e delle forze dell’ordine tra cui il Prefetto Claudio Ventrice. Diversi anche i parlamentari presenti e i vertici locali di Fratelli d’Italia.

Un evento, quello ospitato all’Alfieri, a valenza regionale perché i fondi di coesione che il Governo assicura al Piemonte serviranno per una serie articolata di investimenti spalmanti su più anni. «Non è mai capitato che arrivassero così tanti soldi sul nostro territorio, – ha commentato Maurizio Rasero – quindi dobbiamo essere bravi a prendere questo treno che non passerà più. Ovviamente non basta solo fare domande e ricevere finanziamenti, ma bisogna anche effettuare i progetti e rendicontare». Rasero ha voluto quindi ricordare il ruolo strategico della Province, enti di area vasta che «devono tornare a vedere l’elezione diretta del presidente, ma anche più risorse: i presidenti delle Province necessitano di essere considerati nel modo giusto».

Cirio: «Nella vita per far realizzare delle cose bisogna dare metà consigli e metà soldi. Oggi lei ci porta i soldi»

Alle parole di De Faveri hanno fatto eco quelle del Presidente Cirio. «Ci chiamano Sabaudi perché abbiamo un forte senso istituzionale – ha sottolineato – Oggi arrivano 800 milioni per il Piemonte con un metodo di lavoro innovativo, dopo che ci siamo messi intorno a un tavolo con il Governo per condividere programmi e progettualità. Siamo una Regione ordinata con un debito sulle spalle importante, ereditato, ma i debiti bisogna pagarli. Ben 220 milioni di questi 800 andranno sulla Sanità e con questi soldi copriremo anche l’assunzione di 2.000 persone usando 75 milioni di euro. Con i fondi pagheremo il 100% delle borse di studio universitarie di quelli che hanno aderito, quindi nessuno studente resterà senza. C’è l’impegno sulla qualità dell’ambiente per il quale cambieremo 71 treni e 1.400 pullman. Infine useremo le risorse per le nostre montagne con 70 milioni di euro».

Cirio ha usato parole di elogio per il nostro territorio, quello di Langhe, Monferrato e Roero. «Lei si trova ad Asti – ha poi aggiunto parlando al Presidente Meloni – che è Patrimonio mondiale dell’Umanità con Langhe e Roero per i suoi paesaggi vitivinicoli. Lo champagne e la Francia sono arrivati dopo. Questa è una terra in cui la cultura contadina è forte, dov’è nata l’industria alimentare della Saclà e della Ferrero. Qui abbiamo un detto: “Nella vita per far realizzare delle cose bisogna dare metà consigli e metà soldi”. Ecco, di gente che è venuta qui a darci consigli ne abbiamo avuta tanta, ma lei cambia il paradigma dandoci anche le risorse economiche per far accadere le cose». Cirio ha anche tirato una frecciatina a chi, invece, ha definito l’arrivo di Giorgia Meloni una passerella. «Se ogni sua passerella in Piemonte si conclude con 800 milioni di euro, le costruisco una vera passerella in piazza Castello, a Torino, per accoglierla tutte le volte che vorrà».

Meloni: «Sono contenta di tornare ad Asti durante i mercatini di Natale»

Subito dopo, tra gli applausi degli amministratori presenti, Giorgia Meloni ha preso la parola ricordando di essere già passata da Asti durante l’allestimento dei mercatini di Natale. «Sono contenta di tornare qui in questo periodo perché ci sono i mercatini di Natale che ho già visitato e che vedrò dopo, facendo una passeggiata per sentirmi una persona normale. Quello che firmiamo oggi ad Asti è il sesto accordo dei Fondi di coesione con una regione e per questo ringrazio il Ministro per le Politiche di Coesione Raffaele Fitto, qui presente, per l’ottimo lavoro svolto nella ricognizione della risorse disponibili». Giorgia Meloni ha poi rivendicato la strategia di aver rimesso mano al Pnrr per rimodulare i finanziamenti secondo le reali necessità «nonostante ci fosse qualcuno che tifava affinché le rate non venissero pagate». «Rispetto a questi scenari catastrofici abbiamo già avuto l’ok per il pagamento della quarta rata e, rinegoziando – ha aggiunto – abbiamo liberato risorse per grandi priorità, come 21 miliardi di euro di cui 12 da investire nel tessuto produttivo che crea ricchezza». Spazio anche a questioni nazionali quando il Presidente ha ricordato uno dei principi cardine dello Stato: «La politica seria deve dimostrare che non c’è alcun posto dove lo Stato indietreggia, lo stato c’è e dà risposte come abbiamo fatto a Caivano». E ancora: «Non so se la prossima volta che verrò in Piemonte avrò 800 milioni, ma non sono abituata a fare le passerelle e credo che qui abbia fatto la differenza il fatto che le istituzioni si siano date una mano». 

Il Fondo Sviluppo e Coesione – FSC 2021-2027

Il Fondo Sviluppo e Coesione – FSC 2021-2027 per il Piemonte prevede interventi per 865 milioni di euro. A queste risorse si uniscono i 400 milioni del POC, il Programma Operativo Complementare, in corso di approvazione, che è stato possibile recuperare e che permette alla Regione di implementare e attuare le strategie previste nella programmazione pluriennale in sinergia con i fondi FESR e FSE+ per un totale complessivo di 1,2 miliardi di euro a disposizione del territorio per progetti a supporto della crescita del territorio. L’accordo prevede interventi per lo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale del territorio, tramite una strategia di azioni sinergiche, integrate e coordinate che mette a sistema le fonti finanziarie europee, nazionali e regionali disponibili. Gli stessi sono stati divisi in tre macroaree: Cura (Sanità) per 212 milioni di euro, Territorio per 238,6 milioni e Sviluppo per 415 milioni.

Le opere finanziate nell’Astigiano

Per quanto riguarda la provincia di Asti, i soldi finanzieranno di certo opere strategiche a sostegno della sanità. I finanziamenti interesseranno l’edificio ex Maternità di via Corridoni per le opere di completamento in vista dell’apertura dell’ospedale e della casa di comunità (8 milioni 400 mila euro). Quindi investimenti per terminare le aree esterne di accesso al futuro ospedale della Valle Belbo con il completamento della viabilità (1 milione di euro). Soldi anche per l’ospedale Cardinal Massaia dove si finanzieranno i lavori per le misure di prevenzione incendi, gruppo elettrogeno, interventi di manutenzione straordinaria e per i reparti centro trasfusionale e pneumologia (2 milioni 400 mila euro). L’attuale presidio territoriale Santo Spirito di Nizza Monferrato verrà interessato da lavori di ristrutturazione e recupero (2 milioni di euro). Sui presidi sanitari previsti anche Interventi di adeguamento a norma e per l’efficientamento energetico (10 milioni di euro). Con i Fondi di Coesione saranno anche realizzati interventi di messa in sicurezza del ponte sul fiume Tanaro di Rocchetta (6 milioni e 200 mila euro).

Dopo la firma dei Patti tra i presidenti Cirio e Meloni, il sindaco Maurizio Rasero ha chiamato sul palco alcuni figuranti del Palio che hanno portato in dono al Presidente del Consiglio un tartufo d’Asti, alcuni libri sulla storia del territorio, tra cui quello sui 10 anni del riconoscimento Unesco e una bottiglia Magnum di Asti Spumante con dedica speciale. Quindi Giorgia Meloni ha lasciato l’Alfieri per raggiungere il Magico Paese di Natale dove ha avuto modo di scattare foto e parlare con diversi operatori delle cassette.

LEGGI NEL DETTAGLIO GLI INTERVENTI FINANZIATI IN PIEMONTE – PDF

[foto Billi]

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