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Il caloroso abbracciodi Asti a Papa Francesco
Attualità

Il caloroso abbraccio
di Asti a Papa Francesco

C’era anche gli Astigiani, domenica a Torino, tra le migliaia di fedeli arrivati per manifestare il proprio affetto verso Papa Francesco. Il Santo Padre è stato infatti due giorni in visita nel

C’era anche gli Astigiani, domenica a Torino, tra le migliaia di fedeli arrivati per manifestare il proprio affetto verso Papa Francesco. Il Santo Padre è stato infatti due giorni in visita nel capoluogo della regione che ha dato i natali ai suoi nonni e da cui i suoi genitori sono partiti per emigrare in Argentina. Una visita molto ricca e densa di appuntamenti, dalla preghiera di fronte alla Sacra Sindone alla messa in piazza Vittorio, dall’incontro con il mondo del lavoro a quello con i giovani, e ancora alla visita alla Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco, per onorare il bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco (1815 – 1888). La presenza astigiana si è vista fin dalla messa di domenica mattina in piazza Vittorio. A concelebrare con il Pontefice, in primo luogo, era presente il vescovo Francesco Ravinale, sul palco insieme agli altri colleghi del Piemonte. «Il Santo Padre – commenta – è stato accolto con molto entusiasmo. Mi ha colpito l’atmosfera che si respirava in quella piazza, caratterizzata da gioia e raccoglimento. I fedeli hanno ascoltato con attenzione l’omelia, molto lineare, che ha trattato con delicatezza e sobrietà diversi problemi sociali».

A concelebrare erano presenti anche alcuni sacerdoti – don Mauro Canta (San Pietro), don Mauro Zanini (Don Bosco), don Rodrigo Limeira (N. S. di Lourdes) e don Ivano Mazzucco (Villafranca) – che hanno accompagnato i 193 giovani della Diocesi che hanno partecipato ad una “due giorni” torinese densa di appuntamenti. I ragazzi provenivano dalle parrocchie di San Pietro, Nostra Signora di Lourdes, Cattedrale, Sacro Cuore, Santa Caterina, San Paolo, San Domenico Savio, Don Bosco, Villafranca, Cellarengo, Costigliole. Il programma prevedeva per loro varie attività distribuite tra sabato e domenica, tra cui la preghiera davanti alla Sindone, il pellegrinaggio nei luoghi simbolo dei Santi sociali piemontesi, e, nella notte tra sabato e domenica, la veglia di preghiera al parco Dora, una sorta di “mini Gmg (Giornata mondiale della gioventù)”. Momenti clou, la messa e l’incontro dedicato ai giovani, come raccontano Chiara Della Mercede (14 anni), Giada Di Sarno (22 anni)  e Lorenzo Giaretto (14 anni) della parrocchia di San Pietro. «Questa esperienza mi ha toccata nel profondo – commenta Chiara – in quanto è molto più coinvolgente ed emozionante che ascoltare le sue parole in televisione, dove sembra distante. All’incontro con i giovani ci ha parlato in modo schietto, ha affrontato temi importanti rispondendo alle domande postegli da tre ragazzi, dicendo che ha il compito di dirci la verità, anche se ciò lo espone a rischi».

Molto soddisfatti dell’esperienza anche Giada e Lorenzo, che hanno sottolineato come gli incontri con il Pontefice erano inseriti in una cornice di gioia, entusiamo e comprendente vari momenti di intrattenimento, animazione e divertimento. Giada Di Sarno ha poi anche preso parte all’incontro a Valdocco con i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice, cui hanno preso parte anche alcuni religiosi e religiose astigiani (mentre numerosi pellegrini della zona di Colle Don Bosco erano presenti in piazza). «Eravamo un gruppo di 22 ragazzi astigiani animatori di oratorio – spiega – e abbiamo avuto il compito di animare l’attesa dell’arrivo del Santo Padre». All’incontro con i giovani – accompagnato dal coro “Hope”, di cui fanno parte anche tre ragazze di San Damiano – erano presenti anche altri Astigiani, come il sindaco di Vinchio Andrea Laiolo che, con la consigliera comunale Mirella Gonella, ha partecipato sia alla messa del mattino (insieme al gruppi di Villafranca) sia all’incontro con i giovani, cui però hanno partecipato anche numerose famiglie. «La funzione del mattino è stata più formale – afferma il primo cittadino – mentre l’incontro del pomeriggio è stato particolarmente toccante. Mi ha colpito il fatto che il Santo Padre ha parlato “a braccio” a lungo in una piazza molto attenta e silenziosa nonostante fosse affollata».

Molto soddisfatto anche don Mauro Canta. «Accompagnare i ragazzi a Torino è stata una vera gioia – afferma – in quanto hanno potuto ascoltare dal vivo le parole del Santo Padre. Numerosi gli spunti di riflessione che ha lasciato loro, concetti su cui torneremo nelle nostre attività in parrocchia. Tra questi, lo stimolo a “vivere e non vivacchiare”, da una citazione del Beato Pier Giorgio Frassati, e le tre parole chiave: amore, vita e amici».

Elisa Ferrando

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