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Gorgoni: “Ecco come faremo per abbattere le liste d’attesa”

Il direttore dell’Asl: “Entro il 22 sarà pronta la bozza del piano. Ad Asti ho trovato un buon standard. Sui cantieri stiamo monitorando: il Valle Belbo serve e sarà pronto per agosto 2026”

«Io la chiamo Astishire: qui mi trovo bene, anche se a qualcuno sembra strano. Apprezzo la riservatezza sabauda, ho scoperto la cucina ed è stata una bella sorpresa. Un difetto? Da podista dico la qualità dell‘aria: qui non tira vento e si sente».
Giovanni Gorgoni, 53 anni, nato a Losanna ma salentino di origini, esperienze come manager della sanità da Roma a Milano, passando per la sua Puglia, l’Abruzzo e Bruxelles, da gennaio è direttore generale dell’Asl di Asti, con l’intenzione di rimanerci e «fare delle cose».

Direttore, si era dato un mese di tempo per «ascoltare il territorio»: quali sono le conclusioni?
Che partiamo da un buon standard. Cito un dato: abbiamo 40 infermieri di comunità, che non è da tutti: si possono fare cose interessanti. Qui l’investimento in capitale umano è stato fatto.

Cominciamo da una delle emergenze su cui la Regione ha deciso di intervenire: le liste d’attesa: che cosa si farà?
Entro il 22 dovremmo aver definito una bozza di piano. Poi si partirà con le aperture degli ambulatori alla sera, nei fine settimana e nei festivi. Una sperimentazione che durerà fino a giugno: ma non è una soluzione a lungo termine, bisogna lavorare anche a monte.

Che cosa servirebbe allora?
Uno dei temi è quello dell’appropriatezza della domanda: alcuni accertamenti diagnostici sono davvero necessari? Vorremmo avviare un confronto con i medici, di famiglia e specialistici, una semplice raccolta dati con nessuna finalità ispettiva, per capire se e come può essere indirizzata meglio la domanda.

Si parla anche di blocco dell’intramoenia…
Quando ero in Abruzzo lo abbiamo fatto per un mese: in effetti le liste erano tornate nei parametri. Ma anche qui non credo sia una soluzione a lungo termine.

L’altro tema è la carenza di medici e infermieri: cosa può fare un’Asl?
Quelli che mancano veramente sono gli infermieri. Il 21 faremo una giornata informativa con gli studenti delle Superiori: dopo 3 anni sei sicuro di entrare nel mercato del lavoro, non mi sembra poco. Secondo me questo è il lavoro del futuro, specie se si punta sulle nuove tecnologie.

Cioè?
La telemedicina: è uno strumento che specie in una provincia come questa può essere una soluzione. Anche in questo caso posso dire di averlo già sperimentato in altre Asl. Poi ovviamente bisogna dare risposte sul piano retributivo: ma non spetta a noi.

Quando si è presentato, ad inizio gennaio, aveva detto che l’ospedale Massaia aveva elementi di eccellenza: quali sono?
La Cardiologia e la Ginecologia senz’altro. Anche l’area della Geriatria è molto interessante e molto bene anche la Chirurgia generale: lo dico in base a dati oggettivi di attività svolta.

E dove c’è da migliorare?
Cito l’Ortopedia dove c’è da recuperare sui tempi di intervento per le fratture al femore. Sembra una banalità, però è accertato che ad esempio su pazienti anziani l’intervento sul femore entro le 48 ore in molti casi si rivela un salva vita. Poi va bene tutto quello che già viene fatto ad esempio sulla protesica.

L’Asl ha una serie di cantieri aperti: come sta andando?
I lavori per l’antisismica al Massaia, un progetto da 19 milioni di euro, stanno segnando il passo: ho già sollecitato il rispetto dei cronoprogrammi. Lo stesso per l’ex Maternità che ospiterà la Centrale operativa territoriale, la Casa di comunità e l’ospedale di comunità: i lavori non sono ancora partiti e la consegna deve avvenire entro un anno.

L’ospedale della valle Belbo?
Ho chiesto di essere informato ogni 15 giorni sullo stato di avanzamento dei lavori.

Sa che c’è perplessità sul fatto che possa effettivamente aprire?
Il personale va trovato e deve aprire perché permetterà al Massaia di lavorare meglio.

Nel Nord della provincia?
Si faranno le Case di Comunità previste, piuttosto c’è un problema che riguarda pediatri e medici di famiglia: bisognerà inventarsi delle soluzioni anche con il Cogesa.

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