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Incontri contro il termovalorizzatore
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Ambiente

Grande partecipazione alle assemblee contro la proposta di costruire un inceneritore ad Asti

A Quarto e Castello di Annone oltre duecento persone hanno ascoltato gli esperti sulle ricadute negative che avrebbe l’impianto

Giovedì e venerdì si sono tenute le prime due assemblee contro la proposta, lanciata dall’amministrazione comunale Rasero, di valutare la costruzione di un inceneritore nel territorio di Asti, nell’area industriale di Quarto. Con una massiccia partecipazione di cittadini, gli incontri si sono svolti nella parrocchia San Zenone a Quarto inferiore e nel salone comunale di Castello di Annone. Oltre duecento persone hanno preso parte all’iniziativa.

Nonostante la notizia che lo spazio candidato dal Comune sia troppo piccolo per ospitare l’inceneritore, gli organizzatori hanno deciso di confermare le riunioni per informare la popolazione sulle ricadute che avrebbe un simile impianto per il territorio. L’obiettivo principale è spiegare le ragioni della contrarietà alla costruzione dell’inceneritore e prepararsi a un’eventuale mobilitazione sebbene, oggi, non esista nessun atto, a parte la proposta di candidatura, che lasci intendere che esista davvero la possibilità di realizzare il polo per la lavorazione dei rifiuti. I partecipanti hanno espresso preoccupazioni riguardo ai rischi sanitari, al peggioramento della qualità dell’aria, ai fumi, agli interessi economici, alla crescita del traffico, al deturpamento del paesaggio e alla perdita di valore degli immobili.

Per gli organizzatori non solo Asti non avrebbe neanche dovuto candidarsi a ospitare il secondo termovalorizzatore del Piemonte, ma neanche Ghemme: «Il Piemonte non ha bisogno di un secondo inceneritore per bruciare i rifiuti di altre regioni, – spiega il consigliere comunale e provinciale Mauro Bosia, promotore delle due assemblee – ma è necessario impegnarsi per produrre meno immondizia e differenziare di più». Il gruppo si manterrà vigile fino a metà febbraio, quando l’autorità regionale si esprimerà ufficialmente.

Ai due incontri hanno partecipato anche medici, esperti di ambiente e di rifiuti che hanno spiegato ai cittadini tutti i motivi per i quali bisogna dire no alla costruzione degli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti.

[nelle foto alcuni momenti delle due riunioni]

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