La polemica sui biglietti gratuiti per assistere alla corsa del Palio non è lunica che sta tenendo banco in questi giorni. Tanto si è discusso anche sullopportunità di far pagare 2 euro per
La polemica sui biglietti gratuiti per assistere alla corsa del Palio non è lunica che sta tenendo banco in questi giorni. Tanto si è discusso anche sullopportunità di far pagare 2 euro per laccesso al parterre. Spesso viene additato come responsabile dei ritardi il mossiere che non sarebbe abbastanza sollecito nel dare le partenze ma non è sempre così. «Certo auspichiamo che il mossiere utilizzi tutti gli strumenti che il regolamento gli attribuisce per richiamare con severità e se necessario punire i fantini che con comportamenti scorretti ritardano le partenze – dichiarano il sindaco Brignolo e lassessore Pasta – tuttavia è sbagliato attribuire tutta la causa dei ritardi alle false partenze. In realtà gran parte del problema risiede nel fatto che si accumulano ritardi già durante la sfilata e pertanto le batterie cominciano in ritardo rispetto alle tabelle di marcia». Il parterre si trova al centro di piazza Alfieri e laccesso è possibile solo attraversando la pista.
«Negli ultimi anni si è verificato in maniera massiccia il fenomeno per cui molte persone entrate nel parterre ne uscivano di continuo per poi rientrarvi, sfruttando il fatto che laccesso era gratuito e non richiedeva nessun biglietto. Questo fenomeno ha creato grossi problemi per il ripetersi di code e affollamento sotto i portici in corrispondenza degli ingressi, ma, soprattutto, ha intralciato in maniera sensibile la sfilata. Il corteo dei 1.200 figuranti, infatti, veniva continuamente interrotto dal flusso di spettatori che attraversavano la pista, determinando la frammentazione della sfilata, con grave danno allimmagine e con ritardo nel passaggio allinterno del catino. Il prezzo di 2 euro non dovrebbe essere così gravoso da dissuadere chi è realmente interessato a partecipare dal vivo alla corsa ma dovrebbe essere sufficiente a scoraggiare chi aveva preso la brutta abitudine di entrare e uscire dal catino, senza prestare attenzione alle esigenze dei figuranti e alla buona riuscita della sfilata».