Obbligazioni comunali e anticipo degli oneri di urbanizzazione
Mentre l’assessore comunale al bilancio Renato Berzano quantifica che, già ora, l’Ente incasserà 3 milioni di entrate in meno a causa dell’emergenza Coronavirus, le forze politiche di maggioranza e opposizione fanno le loro proposte per rilanciare Asti, l’economia e affrontare la Fase 2 con idee utili a ripartire in maniera strutturale. Il gruppo di maggioranza dei Giovani Astigiani è tra i primi a proporre nuove forme di finanziamenti per garantire la tenuta dei conti.
Tra queste, l’uso di obbligazioni degli enti locali: «Possono essere emesse esclusivamente per finanziare opere pubbliche destinate all’esercizio di servizi di pubblica utilità le cui tariffe devono essere determinate sulla base di regole specifiche – chiariscono dal gruppo – Tali titoli non possono essere emessi per finanziare temporanee mancanze di liquidità. Ricordiamo che parecchi Comuni in questi anni hanno fatto utilizzo di questi strumenti finanziari».
Ma quale sarebbe il progetto da sostenere con i ricavati delle obbligazioni? I Giovani Astigiani propongono di predisporre, su un terreno comunale, un’area che potrebbe essere chiamata “Palio, Sport e Intrattenimento” dove poter realizzare «una pista con le stesse dimensioni di piazza Alfieri, e far avverare così il sogno di tanti paliofili. Avere una pista del genere (Siena ce l’ha a Mociano) consentirebbe a fantini locali emergenti, cavalli, e soprattutto Comitati Palio, di potersi esercitare, provare cavalli, fantini, organizzare eventi paliofili; insomma potrebbe essere un ottimo modo per poter rilanciare le attività di Palio coinvolgendo più persone, facendone appassionare nuove e, perché no, cominciare a rendersi più autonomi dal mondo Senese. Non è finita qui, – continuano dal gruppo – intorno a questa struttura, si potrebbero creare campi da calcio, calcetto, tennis, paddle, piscine; ma anche bar, ristoranti, pizzerie e luoghi dove poter fare concerti e attività culturali e teatrali. Il tutto con evidenti riflessi positivi per quanto riguardo l’occupazione e il rilancio del turismo a lungo termine».
Uno sconto per gli oneri di urbanizzazione
Per reperire fondi c’è anche la proposta di chiedere l’anticipo degli oneri di urbanizzazione a imprenditori edili, immobiliaristi o altri investitori «in procinto di effettuare investimenti immobiliari nei prossimi mesi/anni, proponendo loro uno sconto, ad esempio del 25%. Questa liquidità immediata potrebbe servire per finanziare piccoli esercizi commerciali con contributi a fondo perduto che possano servire a far fronte alla grande crisi in arrivo nei prossimi mesi. O, anche in questo caso, per finanziare opere pubbliche utili alla città».
Un altro aspetto suggerito dal gruppo coordinato da Roberto Scaltrito, e che vede in Consiglio comunale Denis Ghiglione e Paride Candelaresi, è quello di rendere edificabili, con una variante al Piano regolatore generale, aree attualmente non edificabili, per agevolare l’insediamento di grandi gruppi alberghieri turistici e congressuali così da promuovere sia il turismo, sia il rilancio delle imprese edili del territorio (e loro indotto), ma anche nell’ottica di incrementare le risorse nelle casse comunali incamerando oneri di urbanizzazione. Per i Giovani Astigiani sarebbe auspicabile, inoltre, l’uso di tributi comunali di scopo, la cartolarizzazione dei crediti, lo strumento delle sponsorizzazioni e la creazione di joint venture e venture capitals con fondi di investimento privati.
Nuove forme di cultura e spettacoli
Poiché la cultura e il settore degli spettacoli sono fermi da mesi, i Giovani Astigiani suggeriscono, in questa Fase 2, di utilizzare piazza del Palio «come vetrina di tutti gli eventi di Asti Teatro, Cinema Cinema e concerti, inglobando tutte quelle manifestazioni, più o meno grandi, che prima erano rappresentate in piazze, cortili, strade in vari punti della città. L’installazione di un palco unico permetterebbe, con un calendario ben mirato, di costruire una scaletta di eventi che dia spazio a tutte le associazioni consentendo di mantenere con loro l’impegno economico preso in precedenza. Piazza Campo del Palio – continuano Scaltrito, Candelaresi e Ghiglione – diventerebbe il contenitore, da qui a settembre, di tutte quelle attività (saggi di danza delle scuole, piccoli concerti, rappresentazioni teatrali) che, altrimenti, sarebbero da rimandare. Grazie ad un unico palco all’aperto il costo si abbatterebbe e la distanza di sicurezza sarebbe garantita in quanto, la piazza in questione, è uno spazio aperto molto ampio e ben delimitato».
C’è anche la proposta di creare una piattaforma on line che preveda, tramite un’agenzia specializzata, nel caso il Comune non potesse realizzarla da sé, di trasmettere appuntamenti con attori, scrittori, cantanti e professionalità varie e di accedere al servizio di intrattenimento culturale attraverso un pagamento. In questo modo, seppur in misura minore, molti ingressi economici sarebbero garantiti agli artisti, che non dovrebbero svolgere tali attività sempre gratuitamente.