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I soci privati del Gal: “Il nostro territorio ha bisogno di progettualità, sviluppo e visione. Non può essere ostaggio di logiche personali”

“Ora si auspica che l’assemblea generale del GAL possa procedere, senza ulteriori rinvii, alla nomina definitiva del nuovo Consiglio di Amministrazione”

Mentre si attende lì’assemblea del 24 luglio che dovrà sancore, o meno, il nuovo Cda del Gal Basso Monferrato, continuano le rese di posizione. L’ultima è quella dei soci privati che hanno vinto le elezioni di martedì scorso. Confagricoltura, Casa degli Alfieri, Confartigianato, Coldiretti, Consorzio Operatori turistici, Consorzi Riviera di Cocconato, Cia e Confcommercio hanno redato un lungo comunicato che riportiamo.

“Nella giornata dell’8 luglio si è tenuta la riunione dei soci privati del GAL Basso Monferrato Astigiano, convocata dopo settimane di confronto e tensioni legate alla legittimità delle recenti decisioni assunte dal Consiglio di Amministrazione uscente.

I soci privati hanno partecipato con senso di responsabilità e nel pieno rispetto delle regole democratiche, ribadendo la validità sostanziale e giuridica delle scelte già espresse nella riunione del 1° aprile e confermate nella plenaria del 21 maggio. Tali decisioni, accompagnate da una relazione dettagliata depositata agli atti, riflettono la volontà condivisa di un ampio e articolato gruppo di attori del territorio, manifestata con trasparenza, apertura e spirito costruttivo.

Dei 20 soci privati aventi diritto al voto (al netto di quello escluso in modo a dir poco singolare dal CdA uscente), hanno preso parte alla votazione in 17. L’esito è stato chiaro: 12 voti favorevoli, 3 contrari e 2 astenuti, con la designazione dei seguenti rappresentanti:  Mariagrazia Baravalle – Confagricoltura,  Massimo Barbero – Casa degli Alfieri,  Roberto Dellavalle – Confartigianato,  Luigi Franco – Coldiretti,  Andrea Cerrato – Consorzio Operatori Turistici,  Luigi Dezzani – Consorzio Riviera di Cocconato,  Franco Piana – CIA,  Claudio Bruno – Confcommercio.

L’esito della votazione è limpido, inequivocabile e perfettamente coerente con quello della precedente riunione. È dunque evidente come chi, forzando la mano, abbia tentato un ribaltamento dei risultati, non solo non abbia raggiunto l’obiettivo auspicato, ma abbia visto addirittura ridursi ulteriormente il proprio consenso.

Nel corso di questo processo, merita una menzione speciale il gesto di grande responsabilità istituzionale di Angela Motta, che ha scelto di ritirare la propria candidatura al CdA in rappresentanza della Banca di Asti. Una decisione assunta con coraggio e onestà intellettuale, finalizzata a evitare inutili strumentalizzazioni e a favorire il superamento delle divisioni, in nome dell’interesse generale dell’Ente. Motta avrebbe anche potuto candidarsi tramite la designazione di un altro socio, ma con senso di responsabilità e correttezza ha ritenuto questa possibilità inopportuna, per evitare un’eccessiva personalizzazione della scelta e perché si sostengono i progetti, non le poltrone. Un gesto di grande valore civico, che dovrebbe fungere da esempio per chi invece continua a difendere posizioni personali, dimenticando che le cariche non sono un diritto acquisito, ma strumenti transitori al servizio della collettività.

La Banca di Asti, condividendo e apprezzando pubblicamente l’atteggiamento della propria rappresentante, ha deciso di non partecipare al voto, con lo stesso intento di evitare che la sua presenza fosse oggetto di strumentalizzazioni, pur ribadendo la piena legittimità della delega precedentemente espressa in occasione della riunione del 1° aprile.

L’incontro ha inoltre confermato in maniera netta un principio fondamentale: il processo elettivo dei rappresentanti dei soci privati deve essere autonomo, trasparente e libero da qualsiasi interferenza, in pieno rispetto della volontà espressa democraticamente dai soci. Nessun organo, incluso il CdA, ha facoltà di annullare o sovvertire tali decisioni, come previsto dallo statuto e dalle norme vigenti. Ogni tentativo di interferenza o manipolazione va respinto con fermezza.

In una realtà cooperativa quale è il GAL, ogni socio privato ha pari dignità e pari diritto di voto. Il peso delle scelte è uguale per tutti. Chi ritiene che possano esistere soci “di serie A” e “di serie B”, sulla base di una presunta superiorità rappresentativa, travisa completamente la natura stessa dell’Ente.

La designazione dei nuovi rappresentanti ha tenuto conto anche delle richieste emerse nel corso dell’assemblea plenaria del 21 maggio, dimostrando ancora una volta la volontà dei soci privati di operare con spirito costruttivo e apertura al dialogo.

Ora si auspica che l’assemblea generale del GAL possa procedere, senza ulteriori rinvii, alla nomina definitiva del nuovo Consiglio di Amministrazione, per garantire all’Ente una guida solida, legittima e condivisa.

Il nostro territorio ha bisogno di progettualità, sviluppo e visione. Non può essere ostaggio di logiche personali o di interpretazioni arbitrarie delle regole. È tempo di responsabilità, di trasparenza e di coerenza, nell’interesse esclusivo della comunità che il GAL è chiamato a rappresentare e a servire.

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