La nomina qualche mese fa e stamattina la cerimonia di insediamento, con il primo giorno di lavoro per la dottoressa Ombretta Salvetti, giudice civile di grande esperienza, nuova presidente del Tribunale di Asti. Che, per la prima volta dalla sua istituzione, verrà guidato da una donna.
E c’era l’aula gremita per dare il benvenuto alla presidente Salvetti: il gruppo di giudici civili e penali al completo e il precedente presidente Giancarlo Girolami che aveva lasciato l’incarico per raggiunta età della pensione.
A ratificare formalmente l’insediamento c’era il presidente facente funzione Paolo Rampini, che ha guidato il tribunale durante il periodo di attesa della nuova nomina.
Nel suo saluto ha detto alla dottoressa Salvetti che le lascia un tribunale che da anni è un’eccellenza a livello italiano per la qualità dei giudici che vi lavorano, per la loro laboriosità, la loro serietà e il gioco di squadra che può contare sull’impegno di tutto il personale e la collaborazione costruttiva con la Procura della Repubblica, l’Ordine degli Avvocati e la Camera Penale.
Un passaggio, quello ad Asti, cui ha voluto essere presente anche il presidente della Corte d’Appello di Torino, il dottor Edoardo Barelli Innocenti il quale, pur contento per la nomina prestigiosa ha ammesso: «E’ come se mi avessero portato via il braccio destro. Posso solo dire che la dottoressa Salvetti è stata una validissima presidente di sezione e saprà essere all’altezza dell’incarico in un tribunale con un circondario importante come questo».
Ha parlato di una prossima sfida importante per tutti, il Procuratore della Repubblica Biagio Mazzeo, annunciando che dopo la digitalizzazione del processo civile, si prospetta quella del processo penale. «Non sarà un percorso facile – ha detto – ma potrà contare sulla collaborazione della Procura».
E poi ha preso la parola lei, che ha esordito con una confessione: «Per me è un momento topico. Dopo 34 anni al tribunale di Torino, cambio funzione, città e ambiente di lavoro. Ma quello che per altri potrebbe essere una situazione difficile, per me è uno stimolo e un’opportunità di crescita. Inoltre – ha aggiunto – sono convinta che la mia estraneità a tutto sarà la mia forza, perchè mi consentirà di approcciare ogni aspetto con indipendenza di veduta, senza preconcetti».
Ha ribadito, dopo aver preso visione dei “numeri”, che il buon funzionamento del tribunale di Asti sicuramente dipende dall’impegno del personale (nonostante sia fortemente sotto organico) e dall’impronta organizzativa data dai predecessori Girolami e Rampini.
Ha chiuso il suo saluto di insediamento con una promessa, anzi due: «Sono la prima donna presidente di questo tribunale, segno che i tempi per le pari opportunità sono maturi. Lavorerò in onore e in rappresentanza di tutte le giuriste che fanno capo a questo tribunale e farò del mio meglio. Inoltre, vorrei che tutti sapessero che sono disponibile ad ascoltare tutte le criticità e le situazioni che richiedono intervento. Ho lavorato per tanti anni con presidenti che si comportavano così ed è mio desiderio diventare a mia volta un punto di riferimento. Infine, chiedo a tutti un po’ di pazienza nei primi tempi di lavoro in attesa di capire questa che per me è una realtà nuovissima».