Cerca
Close this search box.
Il falso predisposto dal gruppodi astigiani durante la mostra di Klee
Attualità

Il falso predisposto dal gruppo
di astigiani durante la mostra di Klee

Qualche anno fa, durante la mostra di Klee alla GAM di Torino, nel seminterrato del museo, un artista americano esponeva aggregati di oggetti disparati (cassetti, scope, mobili e pezzi vari). Mentre

Qualche anno fa, durante la mostra di Klee alla GAM di Torino, nel seminterrato del museo, un artista americano esponeva aggregati di oggetti disparati (cassetti, scope, mobili e pezzi vari). Mentre la sala sotterranea era deserta e gli amici sorvegliavano gli accessi, uno di loro spostò in mezzo al locale il carrello delle pulizie, ricoverato prima in un locale di servizio attiguo. Il gruppo, costituito tra gli altri astigiani, anche dal prof. Coffano, si disperse per poi tornare più volte a verificare l'atteggiamento degli altri visitatori.

Coppie pensose giravano attorno al carrello dal bel colore blu, con secchi, scope, rotoli di carta, spazzole ecc. Alcuni commentavano, altri discutevano tra loro, altri ancora guardavano annoiati ma nessuno, nessuno mise in dubbio di trovarsi di fronte ad un'opera d'arte. Il gioco terminò al passaggio di un custode che, evidentemente, conosceva il carrello. Chiamò un collega e poi un dirigente e, pur con qualche dubbio, l'equivoco fu rimosso. Qualche giorno fa un caso paradossale si è verificato al museo di arte moderna di Bolzano, una installazione di due artisti, disposta sul pavimento, con bottiglie vuote, carta, oggetti, mozziconi, intitolata "dove andiamo a ballare questa sera?" è stata ripulita e deposta nei cassonetti della differenziata dagli addetti alle pulizie.

L'avevano scambiata per il resto disordinato dell'inaugurazione. Questo e altri fatti relativi al mondo delle arti figurative, mondo sempre più lontano ed estraneo al comune sentire delle persone normali, ha ispirato la riflessione di Ottavio Coffano (vedi articolo correlato al presente). Qualunque commento, intervento favorevole o contrario sarà benvenuto. I nostri lettori possono contribuire a questo dibattito dai contorni surreali che però merita una riflessione, anche solo perché queste opere costano milioni e spesso vengono acquistate dai musei pubblici, cioè con soldi nostri.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale