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Visconti e Mercato Europeo
Attualità
Il caso

«Il Mercato Europeo di Asti non va bene in piazzale De Andrè»

Il presidente provinciale di Confesercenti, Andrea Visconti, racconta tutti i limiti della location e parla dello stato di salute del commercio cittadini: «Una situazione drammatica»

Terminato il Mercato Europeo, promosso dalla Confesercenti e ospitato in piazzale De Andrè, il presidente dell’associazione, Andrea Visconti, traccia un bilancio della manifestazione che si è svolta tra luci e ombre.

Com’è andata quest’ultima edizione?

Non molto bene. Il clima non è stato clemente; poi, per i giorni di lutto nazionale a seguito della morte del Papa, ci è stata notificata l’ordinanza che non permetteva di mettere musica. Aggiungiamo che questa manifestazione è sempre stata fatta a fine maggio, mentre quest’anno abbiamo dovuto anticiparla di un mese. Ma il problema principale è legato alla location: avevamo chiesto piazza Alfieri o piazza Campo del Palio e il Comune non ci ha concesso né una, né l’altra.

Avete chiesto all’amministrazione il motivo?

Non ci ha dato una giustificazione. Probabilmente, e questa è un’opinione mia, la tipologia del mercato forse non è molto “simpatica” al nostro primo cittadino.

Quali sono le criticità di piazzale De Andrè?

Da un punto di vista di passaggio è poco appetibile. Per la gente quel piazzale è un posto dove vai a parcheggiare e stop. Non rientra nei radar dei luoghi dove andare. Ma la cosa più limitante è lo spazio e quella piazza può ospitare circa una cinquantina di operatori. La nostra manifestazione porta un numero di operatori ben più ampio, così 30 di loro non hanno avuto la possibilità di partecipare.

Come vede la situazione del commercio cittadino?

È una situazione drammatica.

Condivide le soluzioni proposte dall’amministrazione?

Continuo a dire che nessuno ha la bacchetta magica. Son passati tutti, da un punto di vista politico, destra, sinistra, centro, ma alla fine sono caduti. Se guardiamo la storia degli assessori al commercio, a partire da Rasero, nessuno sembra aver fatto bene. Le soluzioni che vengono proposte, vedi la riduzione dell’Imu per i negozi con affitti a prezzi calmierati, sono una minestra riscaldata. Anche per il mercato unificato, investire 250 euro in spot radiofonici, mettere forse una panchina o due e un bagno nuovo non sono soluzioni utili.

Cosa servirebbe allora?

Il problema è che la questione del commercio non va vista dall’alto verso il basso, ma dal basso verso l’alto. Non possiamo pensare che solo l’assessore o pochi altri abbiano le soluzioni, ma bisogna coinvolgere chi sta effettivamente sul campo. L’assessore al commercio, chiunque esso sia, dovrebbe essere uno che ci capisca realmente. Un po’ come l’idea, ahimè mal realizzata, che aveva avuto Brignolo degli “uomini d’oro”, degli esperti. Mettere insieme una squadra di “supereroi del commercio”. Come quando si è chiesto a Massimo Cotto di impegnarsi su AstiMusica, perché era il suo mestiere.

Ci sono temi specifici che secondo lei non vengono affrontati?

Sì, per esempio il commercio nelle periferie. Di corso Casale, corso Alessandria, corso Torino non si parla mai. Eppure anche loro avranno dei problemi. E le dinamiche del web, internet, Amazon? Non vengono quasi toccate. Quanti specialisti dell’e-commerce ci sono nei tavoli tecnici? Nessuno.

Oggi c’è anche il tema di piazza Roma e della nuova Ztl.

Non ha senso tenere chiuso un tratto di strada di una zona che potrebbe essere utilizzata. Se si vuole fare una pedonalizzazione legata all’allargamento della Ztl, all’isola museale, ci sta, ma bisogna farlo assieme a tutta una serie di servizi e attività. Prima è necessario un progetto, studiare la finalità dell’area, dare soluzioni ai commercianti che hanno investito e che danno lavoro a molte persone.

La replica sul Mercato Europeo dell’assessora al Commercio

Nel frattempo l’assessora al Commercio, Loretta Bologna, replica alla Confesercenti sulle criticità del Mercato Europeo. «Ci sono stata e non mi pare che non ci fosse gente. Poi, per quanto riguarda la musica, l’hanno comunque messa. Hanno dovuto rinunciare a una trentina di operatori e quindi alle relative quote, sarà per questo che Visconti è un po’ arrabbiato. Invece se fosse stato in piazza del Palio, considerata la presenza delle giostre, il Mercato Europeo avrebbe tolto ulteriori parcheggi».

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Una risposta

  1. Ma chi va in piazza de Andrè?chiedi a metà degli astigiani nemmeno sanno dove si trova .Pare che veramente abbia dei problemi con la gente che fa mercato eppure i suoi genitori anche quello facevano.altra questione,ma non doveva esserci una percentuale di parcheggi gratuiti garantiti,perché mi pare che tra un po’ pure i parcheggi condominiali li fa fare blu.

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