Il Palio, il nostro Palio è finito nellocchio del ciclone in una piovosa e triste domenica settembrina. E morto un cavallo. Al canapo. Una mossa forzata, improvvisa. La dinamica di ciò che è
Il Palio, il nostro Palio è finito nellocchio del ciclone in una piovosa e triste domenica settembrina. E morto un cavallo. Al canapo. Una mossa forzata, improvvisa. La dinamica di ciò che è accaduto rasenta linverosimile, quasi limpossibile. Ma è accaduto. Sulla manifestazione è piovuto di tutto. Insulti, molti dei quali pesanti e non ponderati, provenienti da persone che il Palio non sanno neppure che cosa sia. Laccanimento è stato forte e nel mirino sono finiti tutti. A partire dal Sindaco Brignolo per proseguire con lAssessore Pasta, il Capitano del Palio Clerico e il mossiere Bircolotti. Tutti colpevoli. Tutti sulla graticola.
I denigratori hanno però la memoria corta e soprattutto parlano e pontificano pur non avendo dellevento la benché minima infarinatura. Ad Asti, in occasione del Palio, viene allestito il tracciato più sicuro dItalia, sia come fondo che come posizionamento dello steccato, costruito in materiale ad hoc. Le visite veterinarie sono scrupolose, al punto che fantini e addetti ai lavori provenienti da fuori Asti le giudicano persino eccessive, esagerate. Lamministrazione comunale non ha alcuna colpa di quanto è accaduto. Domenica scorsa il tracciato è stato allestito esattamente come negli anni passati.
Sul Sindaco, lAssessore e su chi si occupa dellorganizzazione è stato scaricato veleno in maniera irrazionale e immotivata. Alcune persone, prima di arieggiare la lingua e commentare determinati avvenimenti, farebbero bene a documentarsi. A fondo. E facile sparare ad altezza-uomo e colpire il bersaglio. Ma il nostro è un Palio forte e saprà reagire alle critiche e agli attacchi. Continuerà e sarà sempre un esempio da seguire. Appuntamento al 21 settembre 2014.
Massimo Elia