Asti fa un altro passo verso l'autonomia di movimento per i disabili: gli studenti del Giobert, coordinati dall'insegnante Monica Fogliasso, rileveranno le barriere architettoniche presenti in città. Con loro una geometra costretta sulla sedia a rotelle
I frutti del lungo lavoro dellAlbergo Etico stanno maturando grazie alla macchina organizzatrice che la supporta: Cerrato, Vercelli, Bagnadentro, Scrima e Soverino. E molti altri sono i soggetti coinvolti perché grande è il progetto. Si tratta di spunti operativi rivolti a ununica grande missione: abolire le barriere fisiche e mentali per raggiungere lautonomia in una città etica di cui Asti può diventare lesempio. Una fase importante nellapplicazione del macro-concetto etico è il lavoro svolto dallIstituto Giobert, coordinato dalle Creative: grazie a schede fornite ai ragazzi, è partita unattività di rilievo delle barriere architettoniche nella città (su impulso di Adriano Capitolo, Unione Ciechi).
Donatella Curletto di Creative (in collaborazione con il Collegio Geometri) e Maurizio Galosso, architetto per Albergo Etico, hanno spiegato i dettagli tecnici alle classi quarte e quinte così che loro possano acquisire la necessaria sensibilità per affrontare lattività di progettisti. Il percorso della futura città etica ha una sola parola dordine: accessibilità per lautonomia. Senza provare a camminare per Asti, immaginando di essere in carrozzina o avere problemi di deambulazione o di vista, non ci si rende conto di quante siano le barriere. Fare un gradino, entrare in una cabina telefonica, imbucare una lettera, percorrere i portici che da Corso Alfieri portano a Piazza San Secondo diventano vere e proprie sfide, non gesti quotidiani.
E qui entrano in gioco i ragazzi del Giobert con la loro insegnante, Monica Fogliasso: i progetti saranno ultimati, su carta, entro giugno. Testimone importante nel percorso di una giornata tipo con disabilità, è stata lex-allieva Maria Alessandra Salvadore, geometra, da due anni in sedia a rotelle: «Sono contenta di dare il mio contributo. Nella mia vita le difficoltà sono troppe: usare il bancomat, muovermi in stazione, fare acquisti, prendere un caffè al bar». È stato creato anche un tavolo di lavoro più ampio per la città etica, mentre Albergo Etico, Creative e il Comune continuano a lavorare assieme per la progettazione di un percorso (con aree verdi multisensoriali) totalmente accessibile nel centro della città.
Roberta Arias