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In commissione Cultura il rinnovo della convenzione tra il Comune e Asti Musei per la gestione dei servizi museali

Asti Oltre evidenzia che l’accordo è scaduto 6 mesi fa: «La colomba pasquale porta con sé la convocazione dopo praticamente un anno di latitanza»

A febbraio il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, e il presidente del Consiglio comunale, Federico Garrone, avevano “richiamato all’ordine” i presidenti della varie commissioni consiliari che non convocano le riunioni (o lo fanno raramente) anche a fronte di pressanti richieste dei consiglieri di minoranza. Un discorso generale che valeva per diverse commissioni, compresa quella della Cultura, presieduta da Roberto Venturini, il quale, quando Rasero era intervenuto sul problema, non aveva più fatto convocazioni dal 14 aprile 2023.

Successivamente una commissione è stata messa in agenda con i rappresentanti della Soprintendenza al fine di presentare quello che sarà il nuovo allestimento della sezione Egizia nel Museo di Sant’Anastasio («ma era solo illustrativa per ascoltare cosa avesse da riferire la Soprintendenza» osserva la consigliera Vittoria Birccarello di Uniti si può). Adesso La commissione Cultura è stata convocata per giovedì 4 aprile, alle 17,30, nella Sala Gianni Basso (Ridotto Teatro Alfieri) con all’ordine del giorno una sola pratica: “Valorizzazione del patrimonio museale e culturale del Comune di Asti e affidamento della gestione dei servizi museali alla Fondazione Asti Musei. Approvazione Convenzione”.

Una riunione molto attesa, su cui l’associazione Asti Oltre interviene non senza ironia: «Miracolo. La colomba pasquale porta con sé la convocazione, per martedì 4 aprile, della commissione cultura dopo praticamente un anno di latitanza e il richiamo all’ordine (irrituale essendo diretto a un presidente esponente della maggioranza) da parte del sindaco, di svariate settimane fa».

Per quanto riguarda l’ordine del giorno, Asti Oltre ricorda che si tratta «di una convenzione scaduta da ben sei mesi e mezzo (12 ottobre 2023); sei mesi senza che sia emersa un’idea, né la minima apertura al dialogo. Eppure le sollecitazioni non sono mancate. Il rinnovo di una convenzione di tale rilievo, con le criticità, i ritardi, le inadempienze, emerse negli anni, è un atto importante che non può essere ridotto a un mero passaggio burocratico».

«Ribadiamo la necessità di un ampio dibattito sul tema e una profonda revisione dei criteri che hanno ispirato finora gestione e strategia della Fondazione Asti Musei: – continuano dall’associazione – strumento tecnico di gestione in sé (e in linea teorica) adatto al perseguimento degli obiettivi, ma che deve rispondere a criteri di definizione delle linee strategiche di politica culturale le quali vanno ricondotte all’ambito delle competenze degli organi elettivi comunali e non delegati totalmente a soggetti terzi di natura privata. Occorre un dibattito approfondito. Si è perso un sacco di tempo. Comunque, meglio tardi che mai».

«Come rappresentanti del gruppo Uniti si può, io e il collega Mauro Bosia abbiamo mandato una pec agli uffici tecnici e, in copia, al presidente della commissione Venturini, al sindaco Rasero, al presidente della Fondazione Asti Musei Sacco e alla Soprintendenza per avere copia della convenzione, ma nessuno ha risposto – lamenta la consigliera Briccarello – Come possiamo arrivare in sede di riunione senza aver mai letto la bozza della convenzione che ci chiedono di approvare?»

Ad oggi la commissione Cultura, presieduta da Roberto Venturini (Fratelli d’Italia), è composta dai consiglieri Marco Galvagno (Forza Italia), Maurizio Limbordo (Lista Rasero), Gianfranco Miroglio (Verdi Asti) e Vittoria Briccarello (Uniti si può).

[nella foto l’interno di Palazzo Mazzetti]

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