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In isolamento fiduciario, insegnante di musica rischia di saltare il concorso atteso da 12 anni

Un suo allievo delle medie è risultato positivo al Covid: per la Regione deve stare in quarantena 14 giorni, per il Ministero 10 giorni con un tampone negativo, ma il concorso è martedì

La testimonianza dell’insegnante di Vinchio in isolamento fiduciario e che rischia di saltare il concorso per diventare di ruolo

Chissà se nell’Astigiano ci sono altre insegnanti precarie che rischiano di non presentarsi al concorso, iniziato l’altro ieri, per ottenere finalmente il ruolo tanto ambito. Tutto questo a causa di un conflitto di interpretazione di norme sull’isolamento fiduciario anti Covid.

Ma per Marialuisa Ferraro, insegnate di musica residente a Vinchio con cattedra precaria alla scuola media Gancia di Canelli, l’occasione attesa da 12 anni si sta trasformando in un incubo dovuto alle varie interpretazioni sui protocolli sanitari da seguire in caso di contatti con studenti positivi al Covid.

L’insegnante Marialuisa Ferraro

“Venerdì 16 ottobre – racconta l’insegnante dopo aver passato due giorni in lacrime – ho avuto quello che si definisce un contatto diretto, in classe, con un mio alunno che è risultato positivo al tampone. La scuola ha seguito l’iter previsto e mercoledì sera mi è arrivata la comunicazione di restare a casa per vedere se sviluppo i sintomi oppure no. Per i compagni di classe del ragazzo hanno disposto una quarantena attiva e tampone al 7° giorno. Le insegnanti che sono state in classe quel venerdì devo restare a casa per 14 giorni, secondo i protocolli della Regione Piemonte, quindi fino al 30 ottobre compreso. Ma il 27 ottobre, martedì, avevo in programma di partecipare al concorso per diventare di ruolo. Un’occasione attesa da 12 anni e che rischio di sfumare per un problema di interpretazione tra le norme regionali e quelle nazionali”.

Bastano 10 giorni di isolamento e un tampone negativo finale?

In effetti, secondo l’ultimo DPCM sull’emergenza Covid, è possibile accorciare la quarantena a 10 giorni con un tampone negativo, al decimo giorno, per tornare alla vita di sempre.

“Se fosse così – spiega la professoressa – i 10 giorni finirebbero il 26 ottobre, lunedì, e facendo un tampone anche a pagamento che  mi desse il risultato entro lunedì sera potrei partecipare al concorso. Ma posso farlo? Nessuno riesce a darmi una risposta certa e, ovviamente, non vorrei prendermi una denuncia per violazione della quarantena”.

Marialuisa Ferraro, a sostegno di quanto afferma, ci mostra anche l’autodichiarazione del Ministero dell’Istruzione “rilasciata in occasione della partecipazione alla procedura straordinaria, per titoli ed esami, per l’ammissione in ruolo di personale docente della scuole secondaria di primo e secondo grado” dove si legge che “nel caso di contatti stretti con persone positive al Covid-19” è necessario “aver osservato un periodo di quarantena obbligatoria di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso” oppure “aver osservato un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo, effettuato il decimo giorno”.

Stando alla seconda opzione, potrebbe partecipare al concorso, ma è davvero così? L’insegnate lancia quindi l’appello a chi può aiutarla a definire la sua situazione e magari quella di molti altri colleghi in attesa di partecipare allo stesso concorso.

“Il primo titolo di accesso al concorso l’ho conseguito nel 2008 con il Diploma al Conservatorio  e nel 2013 mi sono laureata in Musicologia – continua l’insegnante – Purtroppo, sebbene la scuola abbia chiesto agli insegnanti di svolgere per mesi la didattica a distanza, non prevede che il concorso venga effettuato su piattaforma e non si prevedono, almeno per adesso, recuperi per chi non si presenta. Non ho sintomi, sto bene, sto facendo la mia quarantena cautelativa come da indicazioni, ma per me sarebbe davvero una beffa non partecipare al concorso a causa di un cavillo burocratico. Speriamo che qualcuno mi possa dare una risposta certa”.

Riccardo Santagati

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