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Attualità
Nizza Monferrato

In ricordo del Sottotenente Giovanni Cavallaro anche una borsa di studio

La cerimonia con le autorità civili e militari si è svolta al cimitero nicese questa mattina, per poi proseguire alla scuola Dalla Chiesa

Autorità civili e militari riunite, questa mattina al cimitero nicese, per ricordare insieme alla figlia Lucrezia e alla moglie Sabrina il Sottotenente Giovanni Cavallaro, scomparso 19 anni fa in Iraq, durante i tragici fatti di Nassiriya. Per l’illustre caduto la Croce d’Onore alla Memoria, con la presenza tra gli altri del Prefetto di Asti, Claudio Ventrice, del Questore, Sebastiano Salvo, e del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Asti, Tenente Colonnello Paolo Lando.

Ma la sua memoria vive anche tra le pareti della scuola secondaria di primo grado Carlo Alberto Dalla Chiesa: qui, oltre ad avergli dedicato un’aula, annualmente viene assegnata una borsa di studio a studenti meritevoli. «Lo spirito di sacrificio di Cavallaro può essere d’esempio per i giovani – ha commentato la dirigente Maria Modafferi, nella sua introduzione alla cerimonia – La sua era una missione di pace e il valore della pace è qualcosa che si impara a costruire già tra i banchi di scuola. Quella pace del quotidiano, che trova forza nelle relazioni sociali». Alla scuola nicese, si studia e si approfondisce la figura di Giovanni Cavallaro da anni. Tra le iniziative realizzate, un opuscolo con la sua storia umana e professionale, ma anche le sue passioni come la Formula 1 e l’Inter, donato alla famiglia.

A ricevere la borsa di studio sono stati studentesse e studenti diplomatisi con “10 e lode” al termine della terza, anno scolastico 2021/2022. Si tratta di Matteo Piombo, Luca Torchio, Giulia Forin, Gaia Andrea Della Sala, Margherita Cantoni, Iman Karram. «Non c’è futuro senza memoria – commenta Lucrezia Cavallaro, oggi ventitreenne – Dare una borsa di studio agli studenti modello è un modo per ricordare quanto abbiano fatto mio papà i colleghi caduti nelle missioni internazionali di pace. Pur consapevoli del grande rischio, in Iraq, rimasero fino all’ultimo giorno, tenendo fede al giuramento da loro prestato. Quella di Giovanni Cavallaro è una figura che come figlia mi riempie di orgoglio e può continuare a essere d’ispirazione per molti».

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