I direttori dei Dipartimenti ospedalieri intervengono sull’inchiesta di Report
Anche i direttori dei Dipartimenti ospedalieri del Cardinal Massaia di Asti commentano con alcune riflessioni la puntata di Report di lunedì sera nella quale si è parlato della situazione dell’emergenza in Piemonte sollevando varie criticità. Ecco l’intervento dei quattro direttori di Asti
Riteniamo opportuno esternare alcune brevi considerazioni sulla trasmissione di Rai 3 “ Report” di lunedì 20/04/20 in seconda serata.
Le modalità e l’atteggiamento adottati durante l’indagine, assolutamente lecita, erano visibilmente finalizzati alla ricerca di possibili incongruenze o inadempienze senza tener conto del contesto in cui si è dovuto agire.
Durante un periodo di grande emergenza come quello che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo, si devono fare delle scelte rapide tenendo conto di una scala di priorità e al primo posto , in ambito sanitario, deve essere messo il paziente e tutte quelle procedure necessarie per risolvere il suo problema di salute e, in condizioni estreme, per salvare la sua vita.
Appare quindi chiaramente limitante non aver considerato anche gli altri aspetti della situazione come la tipologia di interventi effettuati da parte di tutti gli operatori sanitari, gli ottimi risultati ottenuti: il numero dei decessi per Corona Virus nella nostra provincia è risultato quasi sempre agli ultimi posti della Regione e questo per l’alta professionalità e l’incondizionato impegno di tutto il personale del Pronto Soccorso, reparto Infettivi, Anestesia e Rianimazione e dell’ Ospedale intero, oltre ovviamente a tutta l’attività territoriale.
E’ sicuramente corretto e doveroso segnalare gli aspetti non congrui e migliorabili ma con spirito ed atteggiamento positivi nell’ottica di rendere sempre più efficiente ed efficace l’attività di chi opera in questo momento nei nostri ospedali con impegno e dedizione eccezionali, a loro dobbiamo dire un grazie sincero e….rispettoso.
I Direttori dei Dipartimenti Ospedalieri
M. Barbero, E. Feyles, M. Scaglione e V. Sorisio