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Daniele Freilino Universo Pollo
Attualità

#IoApro è stato un flop: ad Asti un solo “ribelle” dei DPCM

Si tratta di Daniele Freilino di “Universo pollo”, in via Grassi, che commenta: «Mi aspettavo che aderissero molte più persone»

A giudicare dai post pubblicati sui social negli ultimi mesi, in particolare quelli di ristoratori e baristi contrari alle restrizioni imposte alla categoria dai DPCM e molto critici sulle scelte del Governo di tenere chiuse le attività di ristorazione dopo le 18.30, ma, allo stesso tempo, per nulla soddisfatti degli indennizzi ricevuti, ci si aspettava che aderissero in massa alla protesta #IoApro1501 in programma venerdì scorso.

In realtà nel Comune di Asti, come in molti altri luoghi, la protesta è stata pressoché un flop. Ad Asti città l’unico “ribelle” che ha lanciato un segnale, decidendo di restare aperto oltre le 18.30, è stato Daniele Freilino di “Universo Pollo”, in via Grassi (zona San Rocco). Però, alla fine, anche lui ha scelto di esserci, ma non far entrare eventuali clienti preferendo eventualmente servirli con l’asporto.

«Mi aspettavo che aderissero molte più persone anche perché si lamentano da tempo, ma alla prova dei fatti sono rimasti in silenzio. Eppure – sottolinea il giovane – si tratta del nostro e del loro futuro».

Daniele, che ha compiuto da poco 33 anni, è tra quegli imprenditori che ha avuto pochi aiuti dallo Stato proprio in un momento molto delicato della sua attività. Fino a un anno fa “Universo Pollo” si trovava in viale Partigiani, un luogo di forte passaggio, ma penalizzato dalla scarsità di parcheggi. «Avevo deciso di investire 20.000 euro per trasferirmi qui in via Grassi con un locale molto più grande, ma dopo poche settimane è scoppiata la pandemia ed è iniziato questo calvario. Io – racconta Daniele – ho ricevuto allo Stato solo due pagamenti da 600 euro l’uno. Poi basta. Questo, mi ha detto il commercialista, dipende dal mio Codice ATECO perché sono un artigiano che fa asporto e domicilio. Se continuerà così potrò restare aperto solo un paio di mesi – conclude – Poi sarò costretto a chiudere».

Freilino ha voluto aderire alla protesta in maniera simbolica, ma alla fine, pur avendo avuto un controllo da parte della polizia municipale, non ci sono stati motivi per sanzionarlo perché ha rispettato le regole antiCovid.

La presa di posizione dell’Ascom

In merito alla protesta #IoApro1501 anche l’Ascom Confcommercio di Asti ha voluto intervenire diramando una nota stampa a firma del direttore Claudio Bruno.

«La protesta deve farci riflettere non solo dal punto di vista economico ma anche etico-sociale perché ormai tutte le categorie economiche sono allo stremo ed in particolar modo i pubblici esercizi costretti ad aprire e chiudere un giorno sì e l’altro no senza poter pianificare la loro attività di impresa; questo non è più possibile ed ammissibile. La Confcommercio di Asti da sempre, ed in particolar modo, in questo momento così difficile, rappresenta e difende i pubblici esercizi dando peso al suo ruolo di interlocutore principale con Enti e Istituzioni a qualsiasi livello. La nostra Associazione – continua Bruno – chiede più aiuti economici per le attività costrette alla chiusura, indennizzi certi, quantificati ed in tempi rapidi e non aleatori come è avvenuto fino a questo momento. Le attività che hanno rispettato ed investito per rispettare in modo puntale i protocolli anticontagio del Governo devono riaprire ed essere messe nelle condizioni di “tirare su la loro serranda” e non chiudere più. Il Governo come istituzione principale di questo Paese deve dare delle risposte certe ai nostri imprenditori o quanto meno una pianificazione strategica che però venga rispettata; i nostri soggetti economici sono anche cittadini e come tutti hanno bisogno di certezze e non solo di responsabilità».

L’Ascom di Asti va oltre chiedendo che le decisioni sulle misure da adottare non siano più a macchia di leopardo, ma uniche su tutto il territorio nazionale.

«Eventuali azioni e/o prese di posizione – conclude Bruno – devono essere condivise ed uguali su tutto il territorio nazionale: questo è il nostro orientamento che nasce avendo la piena consapevolezza della gravità della situazione sempre più caotica e confusa Se le nostre istituzioni non riescono a colmare questa inefficienza è possibile che si verifichino manifestazioni e scioperi con un taglio di “disobbedienza civile” con aperture non controllate, senza rispettare le norme di legge in vigore, con le possibili conseguenze sanzionatorie per gli stessi imprenditori e clienti».

Fuori Asti ad aver aderito alla protesta è invece stata l’Osteria del Conte di Camerano Casasco, ma anche in questo caso l’attività ha poi deciso, anche dopo un controllo preventivo dei carabinieri, di “soprassedere” pur confermando la linea critica contro l’attuale Governo.

Riccardo Santagati

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