E’ cominciato nei giorni scorsi, all’istituto Artom, il corso di comunicazione visiva per gli studenti del triennio e di altre scuole astigiane.
Un’iniziativa inserita nell’ambito dei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (ex Alternanza scuola lavoro) dato che, causa pandemia, gli studenti non possono vivere esperienze pratiche nelle aziende. L’idea è stata, infatti, quella di supplire con l’organizzazione di incontri e corsi specifici che rappresentano comunque un’esperienza di orientamento per l’ingresso nel mondo del lavoro.
Gli obiettivi
Tra le diverse opportunità proposte dall’istituto Artom, appunto, un corso di comunicazione visiva il cui scopo è fornire le basi che permettano lo sviluppo di siti web con una interfaccia ben progettata, bella da vedere ma anche semplice e comoda da utilizzare per gli utenti meno avvezzi alle tecnologie.
Il corso ha raccolto 150 adesioni. E’ strutturato in nove lezioni, da tre ore ciascuna, che spaziano da elementi di web design a wordpress fino al video editing.
«Tra gli iscritti esterni – indicano i docenti Cotto, Pampararo, Infanti e Favrin – ci sono anche alcuni docenti, oltre che studenti di varie scuole della provincia. Tra i relatori, invece, annoveriamo un giovane ingegnere del Politecnico di Torino, Ilaria Cavagnino, specializzata in web designer».
Il commento del dirigente Calcagno
«Il progetto – aggiunge il dirigente scolastico, Franco Calcagno – si chiama “Siti belli”, nome nato tra di noi un po’ scherzosamente ma poi adottato formalmente. Per quanto riguarda l’Artom il corso coinvolge non solo l’indirizzo informatico, ma gli studenti di tutti gli indirizzi, perché chiunque decida di mettersi in proprio, aprire una start up ad esempio, non può più trascurare la comunicazione sul web per fornire informazioni e promuovere la propria attività. Il tema è di sicura attualità e freschezza. Un sito internet ha connotazioni tecniche, amministrative e certamente deve corrispondere a canoni di fruizione che, al contrario, lo renderebbero poco visibile. Ai nostri studenti, bravissimi tecnicamente, abbiamo voluto però offrire un’opportunità di crescita in più».