«Sono entrata in Comune nel 1982, nell’ambito dei Servizi Sociali. Dall’85 al 90’ ho svolto mansioni di segreteria con l’allora assessore Dallera. mentre il mio arrivo all’Ufficio Palio risale all’estate del 1991. Ricordo con affetto i Sindaci e gli assessori con cui ho lavorato. Voglio però menzionare tre nomi perche a loro sono legati momenti della mia vita personale che si sono intrecciati con quella professionale: Pierfranco Ferraris, Laurana Laiolo e Nica Demetrio. Tra i Sindaci Maurizio Rasero che ha sempre riposto fiducia in me. Ho avuto dirigenti di notevole spessore, vedi Vittoria Villani e Gianluigi Porro, sostituito negli ultimi anni da Angelo Demarchis.
Prosegue Katia: «Il mio grazie più grande va però a Silvana Ferraris, con la quale ho lavorato dal 1991 al 2016. Ho fatto tesoro dei suoi insegnamenti, messi in pratica quando mi sono trovata ad operare in prima persona dopo il suo pensionamento. E’ stata non solo il mio capo, ma anche una grande amica. Ringrazio tutti i colleghi con cui ho lavorato, i Rettori, i responsabili delle commissioni artistiche e dei gruppi sbandieratori, Cerimonieri, Capitani del Palio, Magistrati, Cavalieri che negli anni si sono succeduti e il Gruppo dell’A.S.T.A.»
Un episodio divertente capitato durante i tuoi anni all’Ufficio Palio?
«Mi trovai proiettata a Dusseldorf, a sostituire l’assessore Demetrio, bloccata da un contrattempo. Nella trasferta, in costume, dovetti indossare un abito non della mia taglia. Ricordo che con Franco Brignolo, allora Rettore del Don Bosco, andavamo a caccia in Germania di spille da balia per adattare l’abito alla mia corporatura. Grande tensione ma ci divertimmo molto.»