Dopo gli avvocati Ferruccio Rattazzi e Alberto Avidano, la Camera Penale di Asti ha un nuovo presidente: Davide Gatti.
Una trentina di iscritti alla sezione astigiana della Camera Penale che, sulla riforma Cartabia in vigore da gennaio, si sono già confrontati in diverse riunioni per condividere le interpretazioni delle parti meno chiare. E a metà dicembre tutto verrà riversato in un convegno di aggiornamento.
«In via generale la Camera Penale dà un giudizio positivo alla riforma – dichiara il presidente Gatti – I dubbi riguardano l’effettiva applicazione di quanto previsto in legge. Sicuramente è molto apprezzata la spinta all’informatizzazione delle procedure penali, che si avvicinano così a quelle del processo civile. Il periodo pandemico aveva già dato un forte impulso all’adozione di trasmissioni telematiche di atti e di depositi degli atti, ma ci ha anche mostrato spesso i limiti di una piattaforma che non sembra reggere l’impatto con la quantità di materiale da ricevere. E questo è fonte di grande stress per gli avvocati che spesso si sono trovati a fare il doppio deposito (digitale e cartaceo) per sicurezza».
Perplessità sulla conferma del mandato di fiducia al difensore ad ogni grado di giudizio, sull’udienza pre-dibattimentale e sulle sanzioni alternative.
Un dato è certo: sempre meno giovani si affacciano alla professione forense, perchè?
«Oggi un praticante è “merce rara” – conferma l’avvocato Gatti – Un po’ perchè il penale necessita di grande spirito di sacrificio in quanto si deve essere disponibili ad ogni ora del giorno e della notte e poi si devono mettere in conto trasferimenti importanti in tribunali e carceri di tutta Italia. E, comunque, è il naturale contrappasso ad un periodo in cui si è assistito alla saturazione della professione».