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La Lav esulta: «Sospeso il piano della Provincia di Asti che prevedeva l’uccisione di 1.240 caprioli»

Il 19 giugno il Tar deciderà se annullare del tutto il piano voluto dall’Ente – La Lega anti vivisezione si dice pronta a ricorrere alla Corte dei Conti per conteggiare l’eventuale danno erariale

Soddisfazione da parte della Lav per la sospensione del piano della Provincia di Asti che prevedeva l’uccisione di 1.240 caprioli. La sospensione è avvenuta a seguito di un ricorso al Tar del Piemonte presentato dalla stessa Lav. Adesso si attende di sapere se il Tribunale deciderà l’annullamento definitivo del piano.

«Siamo estremamente felici della sospensione disposta dal Presidente del Tar, quel piano è una vera e propria operazione di guerra contro i caprioli – denuncia Massimo Vitturi, responsabile nazionale Lav, Animali Selvatici – senza alcuna prova degli incidenti a loro imputati e con danni meno che risibili».

Il Presidente del Tar Piemonte ha disposto con proprio decreto, pubblicato il 5 giugno, l’immediata sospensione del “Piano straordinario e speditivo di contenimento delle popolazioni stabili di capriolo in provincia di Asti”. «Una definizione asettica – si legge in una nota stampa della Lav – dietro la quale si nasconde in realtà lo sterminio di 1.240 caprioli, il 30% della popolazione stimata su tutto il territorio provinciale».

Secondo il parere della Lega anti vivisezione, il piano sarebbe in contrasto con le norme nazionali a tutela della fauna selvatica. In particolare denuncia che «è privo del parere obbligatorio di ISPRA; non riporta alcun dato di riferimento agli incidenti stradali che sarebbero causati dai caprioli; solamente otto delle quarantuno aree censite nel 2023 hanno riportato danni all’agricoltura imputati ai caprioli; il censimento della popolazione di caprioli presenti in provincia è gravemente approssimativo perché riferito solo al 14% della superficie provinciale; non viene riportata alcuna verifica dei metodi ecologici che la legge impone di utilizzare prima di poter redigere un piano di uccisioni».

Ben due diffide erano state inviate dalla Lav al Presidente della Provincia Maurizio Rasero per chiedere la sospensione del piano. «Diffide rimaste non solo del tutto inascoltate, – continuano dal sodalizio – ma alle quali la Provincia ha risposto con decine di autorizzazioni all’uccisione dei caprioli, costringendo l’associazione animalista a rivolgersi al Tar Piemonte innanzi al quale è stato impugnato il piano provinciale».

Il prossimo 19 giugno si terrà l’udienza collegiale del Tar che potrà confermare la sospensione del piano provinciale. «Nel qual caso la Lav valuterà ulteriori interventi segnalando il procedimento alla Corte dei Conti con riferimento al danno erariale derivato dall’illegittima uccisione dei caprioli, analogamente a quanto accaduto nel 2018 quando, a seguito della denuncia della Lav, il Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, assieme a un suo funzionario, si è trovato costretto a sborsare quasi un milione di euro per il danno causato alla collettività avendo consentito l’uccisione di animali selvatici in violazione delle norme nazionali di tutela, proprio come potrebbe accadere con i caprioli in Provincia di Asti».

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