Alla fine la replica dell’amministrazione comunale di Asti
ai genitori della scuola materna Lina Borgo è arrivata, ma dal profilo Facebook dell’assessore ai Lavori Pubblici
Stefania Morra. Una risposta alla lettera diffusa ieri nella quale molti genitori si sono lamentati delle modalità di gestione dei lavori di ristrutturazione dell’edificio, dei tempi di realizzazione, del rientro poco organizzato, ma anche di diverse problematiche che hanno riscontrato una volta riportati i bambini in sede: termovalvole non funzionanti, infissi (vecchi) delle vetrate non dipinti, un vano ascensore che c’è, ma manca l’ascensore, e un cantiere ancora in corso nel cortile dell’edificio. L’assessore ha quindi usato Facebook per rispondere rimandando al mittente le critiche dei genitori e della forze politiche di minoranza che, nel frattempo, hanno anche depositato un’interrogazione a riguardo.
«Una situazione analoga alle lettere di oggi sulla Lina Borgo, – commenta Morra – si era già verificata al momento dello spostamento dei bimbi nei moduli: un gruppo di genitori aveva scritto contro l’operato dell’amministrazione e degli uffici, dopo poco un altro gruppo aveva scritto dissociandosi da quanto scritto dall’altro gruppo. Ma noi non ci siamo mai fermati, abbiamo sistemato le strutture provvisorie per ospitare gli alunni, con risultati decorosi, abbiamo realizzato i lavori previsti in progetto alla Lina Borgo, siamo sempre andati avanti con non poche difficoltà, problemi, imprevisti, ma siamo sempre andati avanti. E non auguro a nessuno quello che abbiamo passato, perché io non auguro a nessuno del male, delle difficoltà da affrontare. In questi mesi ci sono stati problemi notevoli, che hanno messo fortemente a rischio i cantieri italiani, mettendoli a dura prova da un aumento eccezionale dei prezzi dei principali materiali da costruzione: questo è un problema non di Asti, non del Piemonte, non dell’Italia, ma mondiale. Ma come si suol dire: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire».
L’assessore e vicesindaco di Asti chiama in causa anche le competenze lasciando intendere, tra le righe, che ognuno dovrebbe parlare solo se conosce la materia: «Chi non è addentro ai lavori, al turbinio della macchina comunale non può capire certe cose, ma non ne faccio sicuramente una colpa: ognuno ha le proprie competenze e ritengo che ognuno debba entrare nel merito degli argomenti in base alle proprie competenze e non solo per il gusto di criticare l’altro».
«Alla Lina Borgo è stato fatto cos’era previsto in progetto, anzi i lavori non sono ancora terminati, ma c’erano le condizioni di sicurezza per far ritornare i bimbi nella “loro” scuola: devono ancora essere eseguiti interventi nell’area esterna, che comunque in questi mesi non viene utilizzata; deve ancora arrivare la macchina dell’ascensore, perché ci sono alcuni “problemini” di consegna (ma questo comunque non era un fattore fondamentale per la ripresa). Numerosi sono stati gli incontri con insegnanti, dirigenti e anche genitori: è da novembre che si sapeva che l’ascensore non ci sarebbe stato. – precisa l’assessore – Le maestre hanno potuto scegliere il colore delle aule, colori che io a dir la verità non condivido così tanto, ma effettivamente sono loro che vivono questi locali. Io avrei usato colori più tenui, ma è solo una scelta soggettiva. C’è sempre stato coinvolgimento della scuola: sono state condivise molte scelte, ci si è sempre coordinati e confrontati, si sono concordate le giornate di chiusura della scuola, in modo da andare incontro a tutti. Ma fa sempre più effetto urlare».
L’interrogazione dei consiglieri di Ambiente Asti e Uniti si può
Se l’assessore Morra difende l’operato e le scelte dall’amministrazione, rimandando al mittente le critiche dei genitori, i consiglieri comunali Mario Malandrone (Ambiente Asti), Vittoria Briccarello e Mauro Bosia (Uniti si può) puntano invece il dito contro la gestione dei lavori e le scelte che non sarebbero state fatte creando disagio ai bambini e alle famiglie.
In una lunga interrogazione sulla Lina Borgo i consiglieri domandano “come mai l’organizzazione e la pianificazione hanno causato la chiusura di una scuola e un prolungamento di tal entità; se la consegna dei lavori è avvenuta e in regolarità, se il rientro nella sede è quindi avvenuta al termine dei lavori e quali documenti attestino tale fine e quindi la consegna dei lavori previsti dal bando”. Domandano inoltre “se nelle ordinanze del sindaco che indicano il “termine dei lavori” si escludono quindi i lavori segnalati dai genitori come non ultimati; se l’appalto prevedeva le opere che i genitori segnalano; quando termineranno i lavori nel cortile; quando sarà installato l’ascensore e quando saranno ridipinti gli infissi”.
Inoltre i consiglieri chiedono se “l’amministrazione non debba chiedere scusa ai genitori dei bambini della Borgo e se la stessa non ritenga che, sebbene non sia una scuola dell’obbligo, ciò non basti a sollevarsi dalle proprie responsabilità, ma sia anzi l’ennesima dimostrazione di essere stata totalmente assente nel supporto delle famiglie con figli e figlie iscritte nella suddetta scuola”.