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Mario Sacco all'Università
Attualità
La replica

Mario Sacco (Astiss): «Non ci dimettiamo, i numeri degli iscritti sono raddoppiati»

Il presidente del consorzio conferma di aver dato mandato a un legale per presentare ricorso e difende l’operato del CdA

Mario Sacco, presidente del CdA di Astiss, parla di polemica sterile e, nel confermare di voler restare alla guida del consorzio universitario, risponde alle accuse dei consiglieri comunali di minoranza che hanno chiesto le dimissioni dell’intero CdA dopo l’esclusione dal bando che avrebbe dovuto assegnare al consorzio quasi 10 milioni di euro per ristrutturare la Palazzina Comando.

L’esclusione dal bando ha sollevato molte perplessità tra i consiglieri di minoranza che hanno chiesto al CdA di andarsene: come risponde?

Quando ho iniziato a ricoprire la carica di presidente di Astiss c’erano circa 1.000 studenti, adesso ne abbiamo 2.100 che arrivano non solo da tutta Italia, ma anche dall’estero per il corso di Scienze Viticole ed Enologiche. La nostra idea è sempre stata quella di creare un importante campus universitario e grazie alla convenzione con il Comune abbiamo recuperato diversi edifici dell’ex caserma per farne aule, la palestra, la foresteria che realizzeremo nell’ex Palazzina Ufficiali.

Tramite il bando da quasi 10 milioni si puntava a realizzare lo student housing.

Sì, con il campus in crescita diventa ogni giorno più importante sviluppare la ricettività alberghiera. Quando è stato scritto lo statuto non esisteva neanche il concetto di student housing, ma l’intenzione di Astiss è estendere tutti i servizi del polo universitario. Abbiamo chiesto la modifica dello statuto proprio per essere più realisti del re. D’altro canto il recupero degli immobili dell’ex caserma, il progetto della foresteria vanno in quella direzione. Nell’ex Palazzina Comando vogliamo realizzare cento posti letto.

I consiglieri comunali sono stati molto chiari nel pretendere le sue dimissioni e quelle del CdA.

I consiglieri hanno un atteggiamento provocatorio. Se avessimo preso i soldi e non fossimo stati in grado di spenderli è un conto, ma non è così. Abbiamo presentato ricorso sostenendo che abbiamo il pieno titolo a ricevere quei fondi. Quindi lotteremo fino alla fine, nei vari gradi di giudizio, per rivendicare questo diritto.

Allora niente dimissioni?

Ma no. Immagini se tutte le volte che un Ente partecipa a un bando e non lo vince dovessero dimettersi i vertici. Io difendo non tanto il mio ruolo, ma quello dell’intero CdA che in questi anni ha lavorato bene, ha creato ottimi rapporti con tutte le università del Piemonte e continua a portare avanti progetti importanti per lo sviluppo del polo. Prevediamo di installare nuove strutture sportive nell’area esterna e la creazione di un parcheggio sotterraneo, su due piani, per rimuovere tutte le auto in superficie. Teniamo presente che la ristrutturazione dell’ex Palazzina Ufficiali e della palestra è stata fatta in autofinanziamento. L’ex Palazzina Comando otterrebbe un contributo al 75% dei costi e il resto li metterebbe la Fondazione CrAt e la Regione Piemonte.

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