Sui social messaggi d’odio e omofobia contro il Pride
Frasi cariche d’odio e una violenza verbale che non può essere liquidata come “libertà di pensiero”. E’ senza dubbio grave, ma purtroppo succede sovente sui social network, quanto capitato venerdì sulla pagina Facebook del nostro giornale dopo che era stata pubblicata la notizia sui nuovi appuntamenti di avvicinamento all’Asti Pride. In particolare nell’articolo si parlava di tre eventi, promossi dagli organizzatori del Pride, evento in programma ad Asti sabato 6 luglio, tra cui una lotteria di beneficenza prevista quella stessa sera al circolo Al Pino. Per l’occasione una trentina di artisti astigiani hanno messo in palio le loro opere a sostegno della manifestazione. Purtroppo, per alcuni lettori, l’articolo è diventato un momento da cogliere al volo per sfogare messaggi omofobi, di odio e disprezzo verso i gay e la comunità LGBTQI.
Si è trattato di una piccola minoranza di utenti, per fortuna, ma sufficiente a “contaminare” la discussione sul Pride, un evento che può dividere l’opinione pubblica, non piacere, che può anche dare fastidio ad alcuni, ma che non può per nessun motivo diventare un megafono di odio contro la dignità di altri esseri umani con diritti sanciti dalla Costituzione e dalle leggi.
Così, frasi come l’omosessualità “è una malattia che dev’essere curata, “immondizia”, “minoranza di malati mentali isteriche checche” e altri insulti sono stati indirizzati agli organizzatori dell’Asti Pride e a chi sostiene l’evento.
La replica degli organizzatori dell’evento
«Asti Pride rispetta profondamente la libertà di pensiero – replicano i promotori – E’ proprio per questo totale rispetto che, in questi mesi di avvicinamento al primo Pride di Asti, abbiamo fatto uso di tutta la nostra “elasticità” nel leggere alcuni commenti social (ma non solo), non certo teneri nei confronti della comunità LGBTQI. Cosa diversa, però, è l’incitazione all’odio, l’insulto, la denigrazione e la diffamazione. Quelli sono limiti invalicabili e quei limiti sono stati, a nostro parere, abbondantemente superati. Per questo motivo stiamo valutando tutte le strade possibili a tutela della nostra dignità e di quella di tutte le persone LGBTQI. Una delle prime risposte concrete a tali attacchi – continuano gli organizzatori – sarà la massiccia partecipazione alla parata del 6 luglio delle persone, e sono tante, che credono nel rispetto e nell’inclusione».
Anche il nostro giornale condanna l’accaduto
Anche La nuova provincia ha scelto di non prestare il fianco a questi comportamenti e non dare spazio a insulti gratuiti contro la dignità di altre persone provvedendo a “bannare” dalla pagina Facebook alcuni autori dei messaggi più gravi. Per quanto ci riguarda il Pride continuerà ad essere raccontato, come molti altri eventi della città, perché questo è il nostro ruolo di giornalisti e perché l’omofobia non appartiene alla nostra idea di libertà di espressione.
Una risposta
Non capisco il senso del pride . Ridicolo Certe “lotte “sono già state fatte hanno acquisito diritti e la maggior parte della popolazione li accetta senza pregiudizi . Certi preconcetti che alcune persone purtroppo hanno ancora di certo non verranno cambiati con il pride , anzi !!!Fossi al posto loro non sfilerei mai come fenomeni da baraccone . Loro devono avere più stima e sicurezza in se stessi per ciò che sono , con discrezione e serenità .