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Coltivare la memoria

Migliandolo, nessuno dimentichi l’aviatore Edgar precipitato al Bric Parot

Da sabato scorso un cippo ricorda il sacrificio del soldato americano che tentò un lancio di fortuna dal suo aereo colpito. Grazie alle ricerche di una studentessa universitaria e di un appassionato di storia locale

E’ un pezzo di storia locale che si tramanda da 80 anni ed è ancora così ancorato al territorio in cui è avvenuto il fatto da portare, sabato scorso, a ricordarlo anche ufficialmente con lo scoprimento di un cippo commemorativo.
La storia è quella del pilota statunitense Edgar Peters, morto sul Bric Parot di Migliandolo dopo aver tentato di salvarsi lanciandosi con il paracadute rimanendo però colpito dalla coda durante il salto.
Peters aveva solo 22 anni quando venne arruolato nell’Operazione Strangle, nata per distruggere quanto più possibile sulla linea Gustav. Il campo base era in Corsica ed è da lì che il 4 settembre del 1944 Peters partì per una missione che lo portò sui cieli astigiani. Prima a Villanova, poi lungo la linea ferroviaria fino a Castello d’Annone dove venne colpito. Uscì dall’area di scontri per trovare un posto in cui atterrare e finì a Migliandolo, dove l’aereo si schiantò sul Bric Parot e lui venne rinvenuto poco lontano. Il suo aereo venne smontato e i pezzi riutilizzati e riadattati per gli usi di campagna più svariati. La sua salma seppellita al cimitero di Migliandolo dove venne riesumata l’anno seguente per il cimitero militare di Mirandola e poi, nel 1949, tornare in patria.
Ad accoglierlo non c’era la giovane moglie sposata un anno prima. Elizabeth, questo il suo nome, si era risposata ma nel 1947 era deceduta per parto, a 22 anni.
La storia di quello sfortunato aviatore americano è diventata essa stessa storia di Migliandolo grazie anche all’interesse di una giovane universitaria, Gaia Grisoglio. «Questa storia la sentii per la prima di tante volte dalla mia bisnonna, Mercolina Maria Valle, deceduta a 101 anni pochi mesi fa – racconta Gaia – Mi ha sempre incuriosita e così ho fatto ricerche negli archivi militari, in quelli comunali e raccolto le dichiarazioni dei testimoni oculari di allora». E’ finito tutto in una tesi fra quelle premiate dall’Associazione Astigiani nel nome di Luciano Nattino. Luigi Raviola, Maria Peglia ed Elia Badello, Fiorenzo e soprattutto Paolo Vaccarino sono stati preziosi testimoni nel ricostruire l’accaduto.
Da sabato, a ricordare il sacrificio del pilota Edgar Peters, c’è il cippo in piazza Nebiolo, a Migliandolo. L’inaugurazione ha visto anche una curiosa mostra di reperti del suo aereo schiantato recuperati nelle varie case del paese insieme alla proiezione di un documentario su quell’episodio e sulla vita del pilota. Presente una delegazione statunitense accompagnata dai famigliari del pilota, i pronipoti Michael e Tim provenienti da Pleasant Valley (NY).
La Pro loco ha preparato la cena per proseguire a tavola il ricordo di quel momento indimenticabile grazie anche al lavoro di ricostruzione storica di Gaia Grisoglio e Paolo Vaccarino.

Nella photogallery una foto in primo piano di Edgar Peters, una di lui e di alcuni commilitoni davanti al suo aereo, di Edgar con la moglie Elizabeth prima dell’Operazione Strangle, Gaia Grisoglio con la bisnonna Maria e sempre di Gaia con Michael e Tim, i pronipoti arrivati ad Asti per la cerimonia.

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