Passo indietro dell’Amministrazione comunale sul Piano regionale di programmazione della rete scolastica, meglio conosciuto come Piano di dimensionamento, destinato a rivoluzionare la “mappa” delle scuole in città dall’anno scolastico 2024/2025. Parliamo del programma di interventi messi a punto dal Comune (per le scuole materne, elementari e medie) e dalla Provincia (per le scuole superiori) interpellando i dirigenti scolastici coinvolti, in ottemperanza alle richieste pervenute dalla Regione Piemonte alla luce del decreto interministeriale che disciplina la materia.
Ieri sera si è infatti svolta la riunione di maggioranza del Consiglio comunale durante cui si è svolto il confronto in merito al piano messo a punto dall’assessore comunale all’Istruzione Loretta Bologna, relativo appunto alle scuole materne, elementari e medie. “Di quel piano – annuncia l’assessore – è stato mantenuto solo un elemento: la verticalizzazione, ovvero la cancellazione definitiva degli ultimi due circoli didattici presenti – il primo e il quinto – per trasformarli in istituti comprensivi, al cui interno saranno presenti non soltanto scuole materne ed elementari, come ora, ma anche le scuole medie Martiri della Libertà e Brofferio, che verranno quindi separate (attualmente hanno la stessa dirigenza, ndr). Così obbediremo alla richiesta della Regione, portando le dirigenze scolastiche da sei a cinque”.
Le modifiche approvate
La proposta approvata ieri dalla maggioranza prevede “l’abbinamento della scuola media Martiri della Libertà con le scuole materne XXV Aprile, Serravalle e le primarie Rio Crosio, Buonarroti e Serravalle, in modo che formino l’istituto comprensivo 5 a servizio della zona ovest della città. La scuola media Brofferio sarà invece abbinata alle scuole materne Agazzi, Bosco dei partigiani, Cattedrale e alle primarie Salvo d’Acquisto, Oberdan, Dante e San Domenico Savio, formando così l’istituto comprensivo 4 a servizio principalmente della zona Nord. Quest’ultimo – continua l’assessore – è stato cambiato rispetto al piano precedente perché non abbiamo più seguito il principio dei 1.200 alunni per istituto comprensivo, elemento su cui la Regione consente di derogare, per evitare qualsiasi conseguenza negativa a livello di personale. Per gli istituti comprensivi già attivi, quindi, non cambierà nulla”.
Cancellati, quindi, quegli interventi che avevano fatto discutere consiglieri comunali, famiglie e insegnanti in queste settimane. Ad esempio il fatto che il piano, nella versione originaria, prevedesse l’inserimento della scuola primaria Dante nell’istituto comprensivo 2, con la Goltieri come media di riferimento, della primaria Savio nell’istituto comprensivo 3, con la media Parini come riferimento, e la separazione tra materne e primarie tra cui c’era stata sempre continuità didattica, come la Agazzi e la Savio.
Il piano, prevedendo in alcuni casi abbinamenti tra scuole medie e primarie tra cui non c’era continuità, aveva come accennato alimentato il dibattito tra i genitori perché comporta conseguenze sulla scelta della scuola media: in sostanza, chi è iscritto alla primaria di un istituto comprensivo ha la certezza del posto a disposizione solo nella scuola media di riferimento, e non in quella di altri istituti comprensivi (per saperne di più leggi qui/).
Le parole dell’assessore Bologna
“La scelta fondamentale, quella relativa alle verticalizzazioni, è stata fatta”, sottolinea l’assessore Loretta Bologna. “Per quanto riguarda, invece, la soglia dei 1.200 alunni per istituto comprensivo, su cui si poteva derogare, abbiamo fatto un passo indietro. Ci saranno, quindi, istituti comprensivi da 800 alunni o da 1.300: sarà compito di ogni dirigente rendere appetibile l’offerta didattica. Per arrivare a questa soluzione ci siamo confrontati ancora negli ultimi giorni con Ufficio scolastico territoriale e sindacati, in modo da non causare variazioni a livello di personale. Giovedì 19 ottobre sarà convocata la Commissione consiliare Istruzione, riunione a cui inviteremo anche i sindacati e l’Ufficio scolastico territoriale. Poi, dal 23, la pratica arriverà in Consiglio comunale”.
Il commento del sindaco Rasero
D’accordo il sindaco Maurizio Rasero. “Arriveremo con alcuni giorni di ritardo rispetto al termine del 20 ottobre richiesto dalla Regione per l’invio del piano – commenta il primo cittadino – ma consegneremo una pratica che, secondo me, potrà essere votata da tutto il Consiglio comunale. La maggioranza si è dimostrata compatta nel lavorare ancora una volta in modo aperto e collaborativo rispetto alle idee di tutti. Ci siamo confrontati fino all’ultimo senza precludere nessuna possibilità. Se a volte, dopo il confronto, proseguiamo lungo la nostra strada, in questo caso abbiamo raccolto gli spunti arrivati da più parti, arrivando ad una soluzione condivisa. La maggioranza ringrazia quindi per il lavoro svolto l’assessore Bologna che, tra l’altro, fino all’ultimo si è resa disponibile a vagliare soluzioni alternative”.
Il futuro dell’istituto Penna
In occasione della riunione di maggioranza di ieri il sindaco ha anche ricevuto una sollecitazione sull’altra “parte” del piano, quella relativa alle scuole superiori, dato che ricopre anche il ruolo di presidente della Provincia. “Mi è stato chiesto – conclude – di difendere in Regione l’autonomia e l’indipendenza dell’istituto agrario Penna (che nel piano originario viene accorpato all’istituto Artom, ndr), in quanto scuola diversa dalle altre, profondamente legata al territorio e alla sua vocazione agricola e vinicola.
Nei giorni scorsi mi sono già confrontato con il Consiglio provinciale e sono emerse varie ipotesi: chi propende per l’accorpamento con l’Artom, chi per chiedere la deroga di un anno alla Regione, chi difende strenuamente l’autonomia della scuola. Come fatto in Comune, continueremo in questi giorni il confronto per arrivare ad assumere la decisione migliore in merito”.