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Attualità

Moncalvo, troppi debiti alla casa di riposo e il consiglio di amministrazione si dimette in massa

Si va verso il commissariamento della “Gavello”

Verso il commissariamento

Commissariamento straordinario: è ciò che potrebbe succedere alla Casa di Riposo “Gavello” di Moncalvo dopo che tutto il consiglio di amministrazione della fondazione, che ne detiene la proprietà, si è dimesso. La notizia è arrivata a seguito di una riunione che aveva come unico punto all’ordine del giorno proprio le dimissioni dei cinque componenti in carica dal 30 gennaio scorso. La presidente Stefania Baldovino, il vice Luca Gallo e i consiglieri Elena Gibello, Giorgio Bertola e Pier Enrico Arduino hanno ritenuto che l’unica soluzione percorribile, per uscire dall’empasse che si era venuta a creare, fosse proprio quella di dimettersi. Una scelta sofferta ma fatta per garantire l’arrivo di una figura che sia dotata di una maggiore flessibilità e incisività per affrontare le criticità della struttura.

In difficoltà economica dal 2019

Ma vediamo di spiegare il perché si è arrivati a questa situazione. La “Gavello” affrontava già dal 2019 una pesante situazione economica, anche per via dei grandi investimenti effettuati per avere l’accreditamento come residenza sanitaria dalla Regione Piemonte. Una sofferenza di liquidità che si è aggravata nel corso di quest’anno, con l’emergenza Covid-19, vista l’impossibilità di far entrare nuovi ospiti con il numero di occupazione che è calato a 38 unità dai 50 posti letto disponibili.

Personale della Casa di Riposo durante il periodo di picco del Covid

Il Covid ha falcidiato le rette

A scendere è stato, ovviamente, anche l’ammontare complessivo delle rette nonostante un adeguamento al rialzo avvenuto nello scorso mese di aprile. Una situazione critica che ha portato a cercare, senza successo per il momento, un nuovo concessionario della struttura.

Un debito troppo alto

Sono state intraprese dal consiglio di amministrazione alcune trattative che, purtroppo, hanno portato a un nulla di fatto: troppo elevato il debito e nessuno che vuole accollarselo.

Anche il Comune di Moncalvo a cui è stato chiesto di riconoscere un contributo per le spese di gestione, ha ritenuto di non poter intervenire per carenza di fondi propri a disposizione e per questioni burocratiche che regolano i rapporti tra pubblico e privato, qual è ora la Fondazione Gavello dopo essere stata per anni un istituto pubblico.

Si è fatta avanti una coop. di Biella per la gestione

Ma proprio dal Comune di Moncalvo potrebbe arrivare una novità. Verso la metà dello scorso mese di luglio, la cooperativa Anteo di Biella – portata dall’avvocato Alberto Villarboito che, nel frattempo, ha ricevuto un incarico retribuito di consulenza legale da parte della giunta comunale aleramica – ha visitato la struttura e potrebbe essere interessata a prendere in gestione la casa di riposo. Nulla, però, allo stato attuale pare sicuro. La cooperativa biellese sta ancora visionando le carte prima di pronunciarsi. Va detto che si tratta della stessa azienda che proprio in questi giorni è venuta alla ribalta per avere in corso una trattativa con la Casa di Riposo “Città di Asti”, la più grande residenza per anziani di tutto il Piemonte

La Anteo è un colosso del settore assistenziale, opera da oltre 25 anni con più di 100 strutture socio-sanitarie in gestione, 3000 posti letto in residenze per anziani e 1800 dipendenti. Come nel caso astigiano, anche a Moncalvo, data l’impossibilità a riformare un nuovo Cda, come pare ormai dato per certo, spetterà a un commissario portare avanti la trattativa. È atteso a breve, da parte del Comune di Moncalvo, un bando di manifestazione di interesse per ricoprire l’incarico. Spetterà poi alla Regione Piemonte la nomina ufficiale.

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