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Monica Amasio: “Col nuovo Prg Asti diventerà una città più verde e ordinata”

L’assessore all’Urbanistica spiega le linee guida della Variante al Piano Regolatore: “Vogliamo una città più vivibile, bella, a misura dei bambini e rispettosa di chi convive con le disabilità”

Come sarà Asti nel prossimo futuro? «Più verde, facile da vivere, ordinata, pronta a cogliere le occasione di sviluppo»: almeno questo nelle intenzioni di Monica Amasio giovane assessore all’Urbanistica di Asti. Il Comune ha appena pubblicato il bando per cercare i professionisti che redigeranno la Variante generale al Piano regolatore, in sostanza il «libro» che spiega come si svilupperà la città nei prossimi 20 anni, che cosa si potrà fare e cosa no (urbanisticamente parlando).

Assessore Amasio, ha definito questo «un passaggio importante»: perché?
Andiamo a definire il principale strumento di governo del territorio. Un intervento necessario perché l’attuale Prg, approvato nel 2000, non è più adeguato: con le sue regole di fatto imbriglia più che consentire le risposte che servono adesso alla città.

Però fate una Variante, non un nuovo Prg…
Perché questa era la soluzione meno onerosa e più veloce.

Che cosa c’è nella Variante?
Il Consiglio comunale ha approvato, a larga maggioranza, delle linee guida: sarà poi chi materialmente redigerà il Piano che metterà nero su bianco quanto da noi indicato. Un lavoro complesso: teniamo conto che il Bando è a valenza europea e vale 500 mila euro.

Quali indicazioni avete dato?
Una premessa: l’attuale Prg prevedeva che Asti, oggi, avrebbe avuto 125 mila abitanti, basandosi sulle prospettive di sviluppo di oltre 20 anni fa. Per questo prevedeva aree residenziali e produttive calibrate su quelle ipotesi. Poi nel corso degli anni sono state fatte 38 varianti: le ultime, se così possiamo dire, erano una serie di “toppe” per aggiustare le cose, ma oramai si erano stratificate norme e indicazioni a volte in contrasto tra loro. Dal 2000 è cambiato il mondo, pensiamo solo alla crisi economica del 2008. Da qui la necessità di rivedere quell’impostazione.

Quindi avete pensato ad una città “più piccola”?
Ad una città che non ha più bisogno di altre aree di residenziale, che rispetto a 20 anni fa quando le sensibilità erano diverse, ha più attenzione al verde. Una città che va in qualche modo riordinata.

Che cosa intende?
La Variante dovrà “ricucire” le aree della città: pensiamo alle zone industriali dismesse, a certe periferie che vanno ricollegate o collegate meglio alla città; non si deve consumare più suolo ma riutilizzare o rigenerare le aree già urbanizzate e dismesse.

Il riutilizzo delle aree industriali si scontra con gli alti costi di bonifica: che cosa può fare il Comune?
Noi abbiamo pensato ad esempio ad un abbattimento degli oneri di urbanizzazione, ma anche alla possibilità di rendere più agevoli i cambi di destinazione.

Diceva più attenzione al verde: oggi è uno slogan, come lo si attua?
Vogliamo una città più bella e vivibile, il verde è uno degli elementi, secondo me molto importante. Per questo pensiamo a parchi e aree verdi. Ma non solo: anche la transizione ecologica deve tradursi in progetti concreti. E poi pensiamo ad una città a misura di bambino e molto attenta ai bisogni di chi convive con le disabilità.

A proposito di ambiente: la pista da cross di Valmanera?
La questione del motocross di Valmanera coinvolge oggi Enti superiori rispetto al Comune di Asti, fino ad arrivare in Europa. Come già condiviso più volte, da parte nostra vi è piena disponibilità ma bisogna verificare lo stato di avanzamento dell’iter.

E’ previsto dove passerà la tangenziale Sud Ovest?
Il piano regolatore di oggi prevede già da diversi anni il passaggio del Collegamento Sud Ovest. Il tragitto sarà sicuramente da aggiornare rispetto al prossimo progetto esecutivo, non per forza con variante generale, una variante parziale sarebbe sufficiente.

Ci sono nuovi insediamenti commerciali?
Al momento non vi sono nuove previsioni rispetto all’attuale piano regolatore. La variante generale andrà a toccare tutti gli elementi del piano; rientreranno, pertanto, anche essi nell’analisi di cui dovrà farsi carico l’aggiudicatario del Bando, così come l’attenzione al piccolo commercio.

Il precedente Piano prevedeva 125 mila abitanti: quello nuovo?
E’ uno studio statistico che verrà definito con la redazione del Piano: però sicuramente non 125 mila.

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