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Rito di ingresso

Montafia, il benvenuto ai due nuovi parroci: don Emanuele e don Francis

Ad accoglierli sono stati i fedeli, i rappresentanti delle amministrazioni comunali, tanti bambini dell’oratorio, il coro, le associazioni di volontariato.

Mentre tutto il mondo seguiva l’intronizzazione di Papa Leone XIV, nel suo piccolo nove parrocchie astigiane salutavano i loro due nuovi parroci incaricati. Nella chiesa di Montafia, gremita di fedeli e rappresentanze istituzionali e del mondo del volontariato, hanno fatto il loro ingresso ufficiale don Emanuele Baviera e don Francis Thomas Kunnathoor.

Sono i co-parroci che da ieri hanno la responsabilità spirituale e materiale delle parrocchie di Montafia, Capriglio, Viale, Cortazzone in aggiunta a Montechiaro, Cortanze, Soglio, Piea e Cunico. Una riorganizzazione dettata dall’improvvisa scomparsa di don Domenico Valsania. E, nonostante la giornata di festa, monsignor Marco Prastaro, vescovo di Asti, ha parlato di lutto.
«Non solo quello ancora vicino e doloroso per la morte di don Domenico, ma anche quello per il cambiamento che ciò ha portato nelle abitudini parrocchiali. Sono però sicuro che saprete accettarlo. E’ l’inizio di un cammino che ha bisogno di tutti per trovare una modalità ancora da inventare in un mondo in cui tutto è cambiato e la Chiesa deve adeguarsi». Spiegando nel dettaglio che Don Francis e Don Emanuele lavoreranno “alla pari” e che il secondo sarà comunque il legale rappresentante di tutte le parrocchie e colui che finalizzerà progetti e organizzazione. Per ora è stato stilato un calendario che alterna, nelle varie parrocchie, le messe festive il sabato pomeriggio alla domenica. Poi, strada facendo, i due parroci metteranno a punto un “ritmo” sostenibile per nove parrocchie. Saranno anche loro, di concerto, a valutare se continuare a chiedere l’aiuto dei sacerdoti salesiani del vicino Colle Don Bosco per la celebrazione delle messe domenicali.

Il benvenuto ufficiale è stato fatto, a nome delle amministrazioni comunali dell’Unità Pastorale Mamma Margherita, da Chiara Conte, assessore a Cortazzone: «I parroci sono figure fondamentali per il nostro cammino di fede ma anche sostegno nei momenti di gioia e di difficoltà e per la promozione dei valori cristiani che ci uniscono. Il nostro amato don Domenico, che ci ha lasciati da poco, è stato una grande ricchezza per tutti ma siamo certi che le nuove figure spirituali che si uniranno alla vita dei nostri paesi sapranno portare avanti il suo esempio e il suo spirito. Grazie per aver accettato questa missione – ha concluso – noi, da parte nostra, assicuriamo il nostro sostegno e la nostra collaborazione».

Toccante anche il messaggio letto da Diego Occhiena di Capriglio a nome di tutti i consigli parrocchiali: «Sono ben presenti a tutti le difficoltà che ogni giorno dovrete affrontare, tuttavia, a fronte di un problema che sembra insormontabile, mi risuona sempre quel “vedrai che una soluzione si trova” spesso detto da don Domenico». E poi, ricordando San Giovanni Maria Vianney, curato del viaggio di Ars la cui effige è custodita nella parrocchia San Dionigi di Montafia, Occhiena ha fatto un augurio ai due nuovi parroci: «Prima ancora di parroci moderatori, co-parroci, legali rappresentanti, siate sacerdoti santi che si prendono cura delle anime a voi affidate» lasciano un pensiero di Mamma Margherita, madre di Don Bosco nata a Capriglio, una delle parrocchie coinvolte in questa piccola rivoluzione che è la prima in provincia di Asti dopo un primo esperimento alla parrocchia cittadina di San Domenico Savio.

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