Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del presidente della Provincia Marco Gabusi sulla situazione creatasi dopo il maltempo del 24/25 novembre e a seguito del mancato riconoscimento dello stato di calamità nell’Astigiano
Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del presidente della Provincia Marco Gabusi sulla situazione creatasi dopo il maltempo del 24/25 novembre e a seguito del mancato riconoscimento dello stato di calamità nell’Astigiano.
Venerdì 16 dicembre il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo stato di calamità nelle province di Cuneo, Torino, Savona ed Imperia per gli eventi meteorologici del 24/25 novembre. Abbiamo atteso invano per tre giorni che un comunicato stampa, una telefonata o un’e-mail chiarisse il motivo per cui i territori della Provincia di Asti (e peraltro anche di Alessandria), sono stati esclusi dallo stato di calamità.
Siamo consapevoli del fatto che l’alta Val Tanaro è stata colpita molto duramente e che sia doverosa un’attenzione prioritaria, ma riteniamo grave sottovalutare quanto accaduto nell’Astigiano. Il torrente Bormida è esondato nei Comuni di Vesime, Cessole, Loazzolo, Mombaldone, Bubbio e Monastero Bormida invadendo la viabilità principale e incidendo negativamente sul territorio già di per sé estremamente fragile e ora a rischio di nuove frane e smottamenti; il Tanaro, esondato solo nei campi, ha comunque messo a rischio la staticità di alcuni ponti per cui ora è indispensabile attivare un monitoraggio puntuale.
Le precipitazioni e i torrenti purtroppo non si fermano e non cambiano intensità al confine provinciale; è difficile quindi immaginare come a distanza di pochi chilometri territori omogenei ottengano un diverso trattamento.
Sono già molti i sindaci dell’Astigiano che si sono rivolti alla Provincia delusi e amareggiati per la notizia. Con la medesima tenacia che hanno dimostrato in quei due giorni hanno dichiarato che non si daranno per vinti, così come i numerosi imprenditori che hanno avuto le loro attività colpite dalla calamità, ma che si sono immediatamente rimessi al lavoro. La dichiarazione di stato di calamità che esclude la Provincia di Asti suona anche per loro come un’offesa a cui si deve porre rimedio.
La Provincia sostiene le ragioni degli amministratori locali e del territorio e per questo invita i politici locali, il presidente della Regione Chiamparino e il ministro Costa ad intervenire con urgenza per correggere questo errore grossolano.
Marco Gabusi – Presidente della Provincia