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Maurizio Rasero
Attualità

«Non sono autoritario: ascolto tutti, ma rivendico il mio ruolo di regista»

Lavora 17 ore al giorno, gira la città scattando foto di tutto quello che non funziona per risolverlo in tempi rapidi, ma c’è chi lo critica perché si considera l’uomo solo al comando. Ecco come risponde il sindaco di Asti

Il sindaco di Asti parla del suo primo anno alla guida della città

Una siepe in piazza Alfieri che necessita di manutenzione, un’auto in sosta selvaggia davanti al teatro, un’altra che viaggia in Ztl senza esporre il pass, nello smartphone del sindaco Maurizio Rasero c’è una significativa carrellata di quelli che il detective Sherlock Holmes definiva “piccoli problemi della vita quotidiana” di cui, però, qualcuno deve farsi carico. E lui, che gira la città e ricorda di fare il sindaco 17 ore al giorno, 7 giorni su 7, presta molta attenzione a questi “piccoli problemi” che danno molto fastidio ai cittadini.

Quindi fa il sindaco, ma anche il vigilante?

Quando giro per strada e vedo qualcosa che non va sono il primo a chiedere che venga sistemata. Faccio una foto, la condivido nel gruppo WhatsApp della Giunta (o direttamente con il responsabile del settore interessato ndr) e chiedo che si risolva il problema.

Però la segnalazione del sindaco ha un peso maggiore di quella di un qualsiasi cittadino che, magari, poi sfoga il suo malcontento su Facebook.

Io sono qua e disponibile al confronto con tutti. Non sono molto attivo su Facebook, ma purtroppo so che ci sono gruppi su Asti dove i soliti dieci, di solito persone che non hanno mai combinato granché, parlano male di tutto e scrivono che tutto fa schifo non facendo un bel servizio per la loro città.

Il primo anno della sua amministrazione è passato, ma i grandi cambiamenti annunciati in campagna elettorale non si sono ancora visti, o non abbastanza. A cosa le è servito questo primo anno?

Nonostante avessi esperienza come assessore in Comune e in Provincia e come amministratore in altri enti della città, ho visto che fare il sindaco è molto diverso. Significa rivedere la propria vita da zero, ma ho anche capito come funziona oggi la macchina statale, gli stati d’animo di chi ci lavora e come la fantasia, la voglia di fare e di mettersi in gioco hanno bisogno di qualcuno che ti riporti con i piedi per terra, come fa il mio segretario generale. In questo anno ho ricevuto 652 cittadini, solo il mercoledì, ascoltando i loro problemi, quasi sempre in cerca di un lavoro, ma ricordo di aver messo in moto progetti importanti.

A quali si riferisce?

Abbiamo avviato una manutenzione straordinaria del territorio lungo i corsi d’acqua, a cominciare dal Tanaro dove stiamo rimuovendo gli isolotti e tutti quegli ostacoli che possono creare problemi in caso di piene. Abbiamo ripulito l’area intorno all’ospedale lungo il Rio Crosio e realizzato proprio quei lavori di manutenzione della città che forse, in passato, venivano previsti, ma poi lasciati in sospeso.

Però c’è chi l’accusa che il cambiamento si limiti ad aver spostato la data del Palio e, da qualche settimana, aver annunciato il Gay Pride.

Stupidaggini che si ricollegano al discorso su Facebook. Se un giornalista mi fa una domanda sul Palio o sul Gay Pride, che in entrambi i casi non considero delle priorità, io rispondo alla domanda. Poi ci sono i soliti, con i loro commenti idioti, che mi accusano di pensare solo alla data del Palio perché in quel preciso contesto parlo, ovviamente, di Palio.

Spostare la corsa alla prima domenica di settembre ha sortito gli effetti sperati?

Avremo 45 minuti di luce in più e una temperatura più estiva e questo fa già la differenza. Ci saranno molti più bambini, che non andranno ancora a scuola, mentre per la copertura dei media non cambierà molto. Intanto per la 3° domenica di settembre stiamo preparando un programma denso di eventi tanto che rischia di essere il giorno più ricco del mese in termini di offerta turistica.

Certo che il suo annuncio sulla possibilità di ospitare il Gay Pride nel 2019, lanciato proprio su Facebook prima di parlarne con i suoi, ha spaccato la maggioranza e fatto discutere. C’è chi le contesta di essere troppo autoritario, di voler decidere sempre in totale autonomia e senza stare a confrontarsi molto con gli alleati.

Io rivendico la regia dell’amministrazione e di fare sintesi per raggiungere l’obiettivo che ci siamo posti. Ogni lunedì facciamo una riunione di maggioranza dove ognuno è libero di dire cosa pensa e gli assessori illustrano le bozze dei provvedimenti per condividerle prima del loro iter. Ho istituito, ogni venerdì, una seconda Giunta, più politica rispetto a quella tecnica che si tiene il martedì e chiunque può parlarmi di quello che crede. Poi, però, bisogna ben decidere e andare avanti altrimenti non si conclude nulla. Mi sembra di essere coerente con quanto dichiarato in campagna elettorale.

Però non aveva annunciato che avrebbe aumentato le tasse locali anche se di solito le decisioni impopolari si prendono nei primi due anni del mandato. Non c’era alternativa?

Il bilancio doveva essere chiuso e approvato, altrimenti saremmo andati a casa, ma con l’impegno di rivedere alcuni aumenti con le successive scelte amministrative. Infatti, come nel caso degli aumenti tariffari sulle mense, presto l’assessore Bologna e il sottoscritto daremo buone notizie. Io comunque governerò questi primi cinque anni come se non dovessi essere rieletto e prenderò le decisioni che riterrò opportune senza badare al prossimo voto.

Dove sta guardando per dare risposte alla domanda più importante degli astigiani, creare nuovi posti di lavoro?

Il futuro occupazionale di Asti è nella logistica tenuto conto che siamo nel centro del triangolo Torino – Milano – Genova ed è questo il settore nel quale vogliamo investire. Certo, mancano due infrastrutture principali che servono: il completamento dell’Asti-Cuneo, di cui oggi non abbiamo certezze, ma che dipende dal nuovo Governo, e la tangenziale sud ovest che faremo di tutto per realizzare.

Quindi Asti non può vivere di solo turismo?

Il turismo è una risorsa, ma non basta da sola. Però, insieme ad altri partner, a cominciare dalla Fondazione CrAsti, stiamo facendo grandi passi avanti con il polo museale integrato di cui presto potremo annunciare il nome del nuovo direttore, un vero esperto in materia. Da fine settembre a febbraio Palazzo Mazzetti ospiterà la mostra più importante degli ultimi 20 anni, ma non voglio svelare di più. Poi tornerà la Mummia di Asti che avrà una definitiva collocazione nella Cripta di Sant’Anastasio, in una nuova area egizia. Bisogna fare squadra tra più enti e, secondo noi, l’ATL di Asti non deve guardare verso Alessandria, ma creare una collaborazione strategica con quella di Alba e Bra.

Il problema resta comunicare fuori Asti ciò che offre.

Grazie alla tassa di soggiorno abbiamo già incassato 60.000 euro che destineremo anche alla promozione, ma quando parliamo di investimenti non dimentichiamo che Asti mette nella sua ATL 5.000 euro, Alba 200.000.

Cosa vorrebbe succedesse da qui al prossimo anno?

Entro il 2019 vorrei essere qui per mostrarle i progetti esecutivi delle idee su cui stiamo lavorando. Intanto stiamo realizzando la nuova piattaforma di atterraggio dell’elisoccorso vicino all’ospedale poiché, dov’è stata fatta, è un’assurdità. Anche la permuta con la Regione dell’ex ospedale ed ex maternità sta procedendo e confidiamo di avere presto buone notizie.

Qual è l’episodio che più le ha dato fastidio in questo primo anno?

Mi dà molto fastidio che ci sia una certa opposizione che critica sempre e comunque senza neanche confrontarsi. La critica politica ci sta, ma quando qualcuno pensa che il sindaco faccia tutto male, a prescindere, quello mi fa arrabbiare molto.

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2 risposte

  1. Se facesse così tante foto si sarebbe forse accorto che la manutenzione del verde in zona corso Dante-Don Bosco è scandalosamente penosa (eufemismo) ormai da anni.

  2. Signor Sindaco, perchè non passa mai in zona Campo del Palio/Corso Einaudi/Via Baudoin/Via Dogliotti e limitrofe? Di foto da fare ce ne sono parecchie, di doppi parcheggi a go-go senza nessun controllo ce ne sono altrettanto parecchi. Di irregolarità… a iosa, ma a quanto pare lei “scatta” foto (ma dove??). Si faccia un giro in piazza Leonardo da Vinci, dia un’occhiata a 360° e vedrà il degrado nel vero senso della parola, l’immondizia anche. Mi è capitato di dare pure un calcio a un topo ultimamente senza accorgermene, mentre stavo camminando di lì. Pazzesco eh? In corso Einaudi è un disastro sotto tutti i punti di vista, venga la prego. Insomma, che facciamo? Che sia il regista mi sta pure bene ma di azioni pratiche non ne ho ancora viste nella mia zona. Grazie per l’attenzione.

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