Comunicato stampa del NurSind, firmato dal dottor Stefano Vergano:
“Se non si investe sui professionisti della salute e sugli operatori sanitari il servizio sanitario pubblico morirà. La nostra protesta, oltre a denunciare come gli operatori e professionisti sanitari siano stati lasciati soli, è nell’interesse di tutti. Un Governo che non è in grado di riconoscere e valorizzare i propri operatori dopo tutto quello che hanno subito e dopo tutto quello che hanno fatto (e ancora ora stanno facendo) non è un Governo all’altezza.
Rivolgiamo un appello, con una lettera aperta, alla politica tutta, ai media, alle associazioni e ai cittadini, con la speranza che ognuno possa dare il proprio contributo per dare voce a chi in questi due anni non si è tirato indietro a differenza di chi ha fatto promesse che non ha mantenuto.
La situazione in ambito astigiano
Tanti colleghi astigiani partiranno alla volta di Torino per protestare. “Ci saranno dei disservizi legati a questo sciopero – afferma Gabriele Montana, segretario territoriale del NurSind di Asti – e ci scusiamo per questo con i cittadini, gli stessi che ci applaudivano durante le fasi più critiche della pandemia e ancora oggi ci dimostrano vicinanza. Purtroppo, però, con gli applausi ed i complimenti non si arriva a fine mese.
Vogliamo riconosciute le nostre competenze e conoscenze. Per questo le istituzioni devono capire l’importanza degli infermieri nel sistema sanità, un ruolo cruciale da sempre, non solo durante la pandemia. Tutti noi amiamo il nostro lavoro, ma il nostro riconoscimento economico va rivisto. In risposta a una politica che non ha mai mantenuto le promesse fatte davanti alle telecamere, questa mattina scenderemo in piazza”.