Lanno scorso furono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle a far esplodere la polemica sulla gratuità dei biglietti per assistere alla corsa del Palio dalla tribuna Alfieri concessi alle
Lanno scorso furono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle a far esplodere la polemica sulla gratuità dei biglietti per assistere alla corsa del Palio dalla tribuna Alfieri concessi alle autorità locali e agli stessi consiglieri. «Privilegi da casta» tuonarono i 5 Stelle chiedendo al sindaco Brignolo e allassessore Pasta di rendere noti i nomi dei beneficiari. Pasta, assessore con delega al Palio, rispose alle accuse dimezzando i biglietti gratuiti (da 594 a 297) e annunciando che un ulteriore giro di vite sarebbe avvenuto per ledizione 2013. «E così è stato fatto – commenta lassessore – Questanno abbiamo distribuito solo 52 biglietti gratuiti per le autorità e tra questi abbiamo contato i 32 consiglieri comunali. Il fulcro del Palio è il Consiglio comunale di Asti e dare questa possibilità ai consiglieri non mi sembra uno scandalo perché, alla fine, credo che siano gli unici ad essere veramente legittimati ad avere laccesso gratuito. Dopodiché rimane linvito, per chi volesse, di pagare come tutti gli altri cittadini».
A luglio lassessore al Palio aveva però annunciato lazzeramento dei biglietti gratuiti sia per gli assessori (cosa che è effettivamente avvenuta) che per i consiglieri. Il sindaco Brignolo ha invece deciso diversamente e ha indirizzato agli eletti una lunga lettera nella quale spiega le motivazioni che lhanno convinto a mantenere i biglietti gratuiti pur ricordando loro lalternativa, ovvero pagare 55 euro entro l11 settembre non godendo così del tanto contestato privilegio. Brignolo ha motivato la decisione di lasciare agli interessati la facoltà di assistere gratis alla corsa del Palio (o di pagare lingresso) dopo alcune considerazioni.
«Il Palio è la più importante e antica festa organizzata dal nostro Comune e rievoca la forza e limportanza dellautonomia comunale, anche rispetto agli altri poteri pubblici e privati. I sostenitori della tesi secondo cui laccesso dovrebbe avvenire solo a pagamento affermano, tra laltro, che questo sarebbe un segno di sobrietà cui le istituzioni in questi tempi devono attenersi, sia per le oggettive carenze di risorse che il sistema pubblico stra attraversando, sia per la necessità di operare segni di discontinuità rispetto ad un passato in cui molti che hanno ricoperto cariche pubbliche hanno mancato di dignità e si sono macchiati di sprechi e abusi. Per contro – prosegue il primo cittadino – il segno di togliere lonore della tribuna al consigliere può essere letto come un disconoscimento del ruolo istituzionale di questo organo pubblico.
Personalmente ritengo sia sbagliata e dannosa la tendenza al discredito, talvolta esasperato, fino a forme di disprezzo, delle cariche elettive o comunque politiche in senso lato. Ritengo – prosegue il sindaco – che il consigliere comunale sia una delle istituzioni più nobili e rappresentative della volontà popolare e dei diritti dei cittadini. Rammento poi che la carica, svolta sostanzialmente a titolo gratuito, richiede un grande dispendio di energie e il grande sforzo di mediazione tra le sollecitazioni dei cittadini e la capacità di risposta alle medesime. Aggiungo che non risultano a memoria scandali o comportamenti illeciti attribuiti a consiglieri comunali nellesercizio delle loro funzioni nella città di Asti. Fatte queste riflessioni ho quindi ritenuto che non debbano essere assunti comportamenti che possono essere letti come un disconoscimento del prestigio e del decoro di una carica che merita invece il massimo dellonore e del riconoscimento».
In definitiva, chi vuole paga e chi non vuole entra gratis con il biglietto riservato che, ricordano gli amministratori, è nominativo, unico e non cedibile a terzi. Tutto bene? Neanche per idea. Una delle risposte più critiche sulla decisione di Brignolo arriva da consigliere dellopposizione Maurizio Lattanzio (Lista Civica). «Vorrei stigmatizzare il comportamento del sindaco che, nel solco di una prassi ormai consolidata, ha di fatto sul punto deciso di non decidere – risponde Lattanzio – Sollecitato dallinflessibile assessore al Palio e sulla spinta della pubblicazione dei vari elenchi da parte dei grillini astigiani Brignolo ha preso lunica decisione che ci si poteva aspettare da lui, nel senso che non ha di fatto deciso, lasciando ai consiglieri comunali e presumo anche agli assessori la possibilità di richiedere il biglietto gratuitamente o, nel ipotesi in cui lo ritenessero opportuno, di pagarlo mediante un versamento sul conto corrente gentilmente indicato nellallegato alla lettera.
Caro sindaco – prosegue – ma veramente pensa che le menti dei consiglieri comunali siano così obnubilate da non capire che con tale decisione ella ha di fatto eliminato la gratuità del biglietto, nonostante labbia sbandierata nella lettera come un riconoscimento nei confronti dei poveri consiglieri che lavorano praticamente gratis, peraltro ribadendo di non condividere la tendenza al discredito, talvolta spinto fino al disprezzo, delle cariche elettive o comunque politiche in senso lato?
Ma veramente pensa che tale decisione, che accontenta sostanzialmente solo il rigorosissimo assessore al Palio, e forse i consiglieri 5 Stelle che finalmente avranno un minimo di visibilità a livello locale, non venga interpretato come una non decisione, che vedrà di fatto tutti i consiglieri e gli assessori correre alle biglietterie del Palio per pagarsi da buoni e solerti cittadini il proprio biglietto solo per evitare di essere annoverati tra gli amministratori comunali sfruttatori dei privilegi della casta? Caro sindaco – conclude Lattanzio – io, come diceva un Presidente della Repubblica del passato, a questo giochetto non ci sto e sto seriamente meditando di chiedere il biglietto gratis, godermi il Palio in tribuna Alfieri e quindi successivamente andare a pubblicare gli elenchi di coloro che sino allanno scorso hanno usufruito del biglietto omaggio e che questanno, invece, lo hanno pagato, per farle constatare con mano quanto negativo sia il suo atteggiamento e quanto poco concrete per il bene della città siano queste polemiche fondate sul niente».
Riccardo Santagati