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Don Lungo e Mariuccia Musso
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Palucco, i 50 anni della chiesa “Santa Maria”

Oggi la messa del vescovo Marco Prastaro per celebrare l’importante anniversario che coinvolge abitanti della zona e Pro loco.

Oggi (sabato) sarà una giornata di festa per la comunità del Palucco. Saranno infatti celebrati i 50 anni della chiesa “Santa Maria”, inaugurata il 22 dicembre 1973 sotto la parrocchia di Revignano (mentre ora, pastoralmente, fa parte della comunità di N. S. di Lourdes).
Alle 17 si terrà la messa presieduta dal vescovo Marco Prastaro, seguita alle 18 dall’incontro in cui, con diapositive e racconti, verrà ricordata la nascita della chiesa. Alle 19.15 spazio al momento conviviale nel salone dell’oratorio con un rinfresco a cura della Pro loco “Amici del Palucco”.
A raccontare il percorso “a tappe” che portò alla creazione della chiesa Antonella Lettieri, da oltre 30 anni collaboratrice e “anima” di diverse iniziative.
«Prima del 1973 non esisteva una vera chiesa», ricorda. «Infatti, come riportato sul bollettino parrocchiale dell’epoca – continua – all’inizio degli anni Trenta funzionava una chiesetta per la messa festiva da Pasqua ad Ognissanti, con una capienza assai limitata, su iniziativa di due abitanti del luogo, Michele Cavagnero e Giuseppe Monticone. Il problema era che, a causa delle dimensioni della chiesa e dell’impraticabilità delle strade per raggiungerla nel periodo autunnale e invernale, la messa veniva sospesa».

La messa a casa Gai

Così si passò ad organizzare le celebrazioni nella casa dei signori Gai, che avevano acconsentito ad adattare a cappella due stanze al piano terreno. «La generosità degli abitanti del posto, tuttavia – puntualizza Antonella Lettieri – non poteva dare risposta ad una esigenza: una vera e propria chiesa per gli abitanti della zona che stavano aumentando, come aveva compreso l’allora parroco di Revignano, don Natale Nebiolo. Così, grazie alla donazione del terreno da parte di Carlo Cerrato, si arrivò all’edificazione della chiesa».
Come riportato sul bollettino – che sarà regalato in edizione speciale a tutti coloro che prenderanno parte alla messa di sabato – la nuova chiesa, dedicata alla Madonna, venne concepita con un’ampia sagrestia da utilizzare come sala per riunioni, aula di catechismo o luogo per le messe feriali. La luminosità è garantita da dodici finestre con vetri cattedrali, provenienti dalla Germania, mentre l’altare è di travertino. Al centro, nella cosiddetta pietra sacra, sono state sigillate alcune reliquie, tra cui quelle dei Martiri dell’Uganda (che il parroco aveva avuto in dono dal vescovo di Kampala in occasione del suo viaggio in Africa).
«Con tutta la buona volontà – ammette Antonella Lettieri – non siamo riusciti a trovare testimonianze della vita della chiesa per i primi 27 anni. Coloro che avrebbero potuto proporre testimonianze e racconti, purtroppo, sono mancati, oppure non abitano più al Palucco o sono molto anziani. Grazie alle informazioni di Giuseppe De Mita, già presidente della Circoscrizione, abbiamo però saputo che don Nebiolo e i successivi parroci hanno celebrato le messe con la speranza di avere una comunità piena di entusiasmo. E, in effetti, come posso testimoniare personalmente, dal Duemila è stato così. Era nato un rapporto strettissimo tra la chiesa e la Pro loco “Amici del Palucco”. Ad unirle il progetto di un oratorio, idea dell’allora parroco don Pierino Franco, al quale la comunità è riconoscente per la generosità e l’impegno dimostrati».
Per costruirlo la Pro loco, allora guidata dal presidente Giorgio Boero, ha contribuito autofinanziandosi attraverso la partecipazione a diverse manifestazioni.
Inaugurato nel 2009 dietro la chiesa, l’oratorio comprende un salone attorniato da campi da calcio, basket e bocce, oltre che da spazi verdi.

L’aiuto della Pro loco

Attualmente la Pro loco, guidata da Claudio Frasson, sostiene le spese di mantenimento di oratorio e chiesa, garantisce il decoro dell’area e l’apertura, il venerdì sera, dell’oratorio quale luogo di aggregazione.
Numerose le iniziative organizzate negli anni, dalla recita natalizia con i bambini, prima in chiesa e poi in oratorio, ai concerti, che si affiancavano a funzioni religiose, lezioni di catechismo e allestimenti della chiesa in occasioni della Pasqua e del Natale. Senza dimenticare, nel 2014, il raduno con 500 ragazzi della Diocesi. Il tutto grazie a numerosi volontari e collaboratori. «A questo proposito – continua – dobbiamo ricordare sicuramente Mariuccia Musso che, per 40 anni, si è occupata di tutto ciò che era necessario per la chiesa, lasciando poi l’incarico ad altri con l’avanzare dell’età. Altra “colonna portante” Giovanni Fassio, che si è sempre messo a disposizione per le varie iniziative ed esigenze».
Sfogliando il libro dei ricordi, anche alcune parole di rammarico. «Attualmente – conclude – contiamo meno bambini e giovani, perché negli ultimi anni molte famiglie che risiedono qui sono più comode a portare i figli a catechismo nelle parrocchie della città.
Comunque, nonostante le difficoltà dovute alla scarsità di sacerdoti, siamo riusciti a mantenere la messa festiva, in passato celebrata alla domenica e ora il sabato alle 17, un orario che collima con gli impegni del nostro parroco, don Paolo Lungo. Ma con una piacevole eccezione. Per il secondo anno consecutivo, don Lungo celebrerà la messa di Natale proprio il 25 dicembre alle 10: per noi una grande festa».

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