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Peggio del previsto i tagli al Comune«Ridurremo all'essenziale i servizi»
Attualità

Peggio del previsto i tagli al Comune
«Ridurremo all'essenziale i servizi»

Sarà peggiore delle aspettative l'ammanco di risorse nelle casse del Comune a causa di spending review e minori entrate regionali. Secondo l'assessore al Bilancio, occorre ridurre i servizi alla cittadinanza e inasprire le imposizioni fiscali. «Ad esempio mettendo mano all’addizionale Irpef», dice Santo Cannella. Che scagiona il predecessore Maurizio Lattanzio sulle richieste di chiarimenti dalla Corte dei Conti…

E’, come lui stesso sostiene, un grido d’allarme, quello lanciato dall’assessore comunale al Bilancio, Santo Cannella, in merito al documento finanziario del 2013 e alle relative ripercussioni sulla città. Una prospettiva, sicuramente non facile, prodotta dalle inasprite politiche di Governo, che si tradurranno in un’ulteriore riduzione dell’erogazione di risorse per il nostro Comune. «Fino a tre mesi fa – spiega Cannella – si ipotizzava un taglio di circa 6 milioni di euro, che ora potrebbe arrivare addirittura a 8 milioni e mezzo. A determinare questo importo inferiore concorrono varie voci, tra cui naturalmente la cosiddetta “spending review” e le minori entrate regionali. Ciò detto, diventa estremamente difficile gestire la situazione, se non attraverso il sacrificio dei servizi alla cittadinanza». Cannella anticipa quindi quali potrebbero essere, in concreto, le conseguenze per gli astigiani.

«Si pensa di inasprire le imposizioni fiscali – fa sapere – mettendo mano ad esempio all’addizionale Irpef, e le tariffe dei servizi. Di questi ultimi si valuterà in certi casi anche la riduzione o la soppressione. L’inasprimento potrebbe toccare tutti i settori: dai trasporti e la cultura ai Servizi sociali. Si spera di non toccare l’Imu, che in merito all’esercizio 2012 ha prodotto il gettito sperato, 3 milioni e mezzo di euro, per la copertura delle necessità dovute a maggiori spese e minori entrate, portando così in equilibrio, appunto, il bilancio 2012. Si deve insomma rinunciare a qualcosa – aggiunge Cannella – Dobbiamo infatti ridurre all’essenziale le prestazioni del Comune, perché se manteniamo tutto non siamo in grado di poterlo coprire economicamente». In quest’ottica, l’assessore lancia un appello ai cittadini, «affinché segnalino eventuali sprechi o la necessità di sopprimere un servizio, là dove sia ritenuto superfluo. Ad esempio, una linea poco utilizzata degli autobus urbani. In questo modo, sarà possibile risanare al meglio certe cose, a beneficio della collettività».

Nel frattempo, Cannella ricorda che «prosegue la razionalizzazione della macchina comunale, con l’obiettivo inoltre di accorpare certe attività». Interviene poi ancora sulla richiesta di chiarimenti, da parte della Corte dei conti, in merito al bilancio consuntivo 2011, sotto la Giunta Galvagno, di cui abbiamo parlato sul numero precedente del nostro giornale. Ribadendo che si tratta «di una prassi annuale», dichiara di «essere in linea con il parere espresso dall’ex assessore al Bilancio, Maurizio Lattanzio, definendo la sua replica «esaustiva». Lo stesso Lattanzio aveva affermato nei giorni scorsi che «il consuntivo 2011 era formalmente e giuridicamente corretto», richiamando l’attenzione su tutta una serie di aspetti. Sottolineando quindi che il bilancio 2011 «non comporta alcuna ripercussione su quello del 2012 né del 2013», Cannella ritorna su alcuni punti tecnici, oggetto della richiesta di chiarimenti da parte della Corte dei conti. Tra questi, gli evidenziati «residui passivi, finanziati da indebitamento, non movimentati da più di due anni».

«Ciò significa – spiega Cannella – che il Comune ha acceso un mutuo, nello specifico per realizzare in piazza d’Armi una palestra, al momento tenuta ferma, perché il progetto è oggetto di future modifiche. Se non si farà quell’opera, si potrà comunque utilizzare la relativa somma per altre iniziative». E ancora, «per quanto attiene il risultato di gestione negativo (–1.562.867,05 euro), derivante da disequilibri di parte corrente», Cannella dichiara: «Questo punto riguarda gli equilibri di parte corrente e di parte capitale, ma non è inteso come perdita». In merito poi alle partecipate, aggiunge: «Non ha senso continuare la partecipazione in certi organismi».

In particolare, ricorda che «il Comune di Asti partecipa nel Consorzio dei Comuni per l’Acquedotto del Monferrato allo 0,99%, quota paritaria per i 101 Comuni aderenti». Inoltre, l’indebitamento del Consorzio, pari a 40.600.124 euro, è costituito, secondo quanto riferisce la relazione contenente le controdeduzioni  degli uffici, per 29.184.786 euro da debiti destinati alla realizzazione di opere e impianti previsti nel Piano d’Ambito, necessari per garantire il servizio; per 9.177.859 euro da debiti riferiti alla normale gestione e per 2.237.479 euro da debiti verso la clientela per anticipi sulle forniture di acqua. «Una situazione – precisa Cannella – per cui il Comune di Asti non ravvisa incidenze negative sul proprio bilancio».

Manuela Zoccola
Manuela Zoccola

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