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Incontro pubblico

Pet food a Castagnole Lanze, l’assemblea pubblica indetta da “Castagnole Attiva” e la diffida dell’azienda alla Provincia

Il comitato castagnolese invita all’assemblea pubblica in programma domani, 12 giugno, per aggiornare in merito al progetto. Intanto l’azienda diffida la Provincia a completare l’iter per evitare di perdere il contributo di quasi 10 milioni di euro

Le novità emerse nella conferenza dei servizi di fine maggio alla Provincia di Asti per ottenere l’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) relativa al progetto per un impianto per il pet food in Valle Tanaro, a Castagnole Lanze, non ha rassicurato il comitato “Castagnole Attiva”. «La decisione di suddividere il progetto in lotti non garantisce una visione complessiva dell’intera struttura. È emersa inoltre, in sede di conferenza dei servizi, una mancanza di chiarezza sulla reale natura delle modifiche apportate al progetto – dice il comitato – e ciò crea un crescente senso di sfiducia e insicurezza tra i cittadini. Riteniamo che il Comune debba seriamente valutare l’opportunità di sospendere e comunque riesaminare il permesso di costruire già emesso». Una nuova assemblea pubblica è stata convocata per domani sera, giovedì 12 giugno, alle 21, nel salone parrocchiale San Bartolomeo a Castagnole Lanze: «Un incontro aperto a tutti i cittadini, produttori vitivinicoli, operatori turistici, associazioni e quanti interessati, per discutere nel dettaglio delle ultime novità sul progetto e avviare la raccolta firme ufficiale, affiancata a quella on line che ha già ottenuto 371 firme».

Intanto nella giornata di ieri, martedì 10 giugno, un’altra novità giunge a conoscenza di “Castagnole Attiva”. «Abbiamo ricevuto per conoscenza una lettera dello Studio legale Frus e Associati con sedi a Torino e Milano in cui, per conto dell’architetto Luigi Schiappapietra, legale rappresentante della Cerere S.p.A., azienda proponente il progetto di costruzione di un impianto per la produzione di pet food in località Valle Tanaro, “invita il Servizio Ambiente della Provincia di Asti e il Comune di Castagnole delle Lanze a concludere il procedimento in corso quanto prima e, in ogni caso, a concluderlo entro l’11.06.2025”, cioè il giorno successivo, ossia oggi, “riservandosi sin da ora di adottare tutte le iniziative necessarie contro l’eventuale illegittimo silenzio dell’amministrazione procedente per la tutela dei propri diritti soggettivi e interessi legittimi, compresa ogni opportuna azione risarcitoria per il ristoro dei danni che la stessa dovesse subire nella non creduta ipotesi in cui il prolungamento ingiustificato del procedimento determinasse la decadenza dai benefici di cui sopra». Viene infatti spiegato che “l’Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti e per lo Sviluppo di Impresa S.p.A. concedeva a Cerere le agevolazioni di cui al Decreto del Ministero Economico del 9.12.2024, nella forma di contributo a fondo perduto pari a € 9.930.614,00, per la realizzazione di un programma di sviluppo industriale finalizzato alla realizzazione di una nuova unità produttiva nel comune di Castagnole delle Lanze (AT)”: “La decisione di indire un’ulteriore conferenza di servizi ha già prodotto gravi effetti pregiudizievoli nei confronti della nostra assistita – scrive lo studio legale – impedendole di restituire a Invitalia la Determina sottoscritta per accettazione entro il termine del 3.06.2025 (ormai superato) ed esponendola così alla decadenza dalle agevolazioni richieste e ottenute e alla perdita del contributo PNRR-MISE per €
9.930.614. A quanto sopra va aggiunto il danno di immagine per l’impossibilità di adempiere ai piani PNRR e la perdita di chance di utile, stimabile, sulla base del rapporto mancato EBIDTA/anno a regime, in circa € 18.185.143,00/anno”. La comunicazione è stata inviata per conoscenza anche all’Arpa Piemonte, all’Asl di Asti, allo Spresal e Vigili del fuoco di Asti.

“Castagnole Attiva” ribadisce la sua contrarietà al progetto e rinnova l’invito a partecipare all’assemblea pubblica di domani, anche alla luce degli ultimi sviluppi: «L’incontro ha lo scopo di discutere del controverso progetto di un impattante impianto, alto nella versione finale oltre 39 metri: il progetto presenta criticità significative, tra cui rischio di odori sgradevoli, emissioni e polveri inquinanti, aumento del traffico, nonché possibili ripercussioni negative sul paesaggio tutelato dall’Unesco, sui vigneti, noccioleti e attività agricole locali. Queste problematiche potrebbero compromettere la qualità della vita, il turismo enogastronomico e il valore delle proprietà private».

(Nella foto la prima assemblea pubblica organizzata da “Castagnole Attiva” lo scorso 6 maggio)

 

 

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