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Attualità

Piante cadute sulla pista ciclabile: i consiglieri di minoranza rispondono a Rasero

Quaglia (CambiAMO Asti) e Rovera (Ambiente Asti) contestano le dichiarazioni del sindaco dopo la caduta di alcuni alberi sulla pista ciclabile

“Da una parte il sindaco decide da solo e dall’altra addossa la responsabilità ad altri”

Ai consiglieri di minoranza Angela Quaglia (CambiAMO Asti) e Beppe Rovera (Ambiente Asti) non sono piaciute le dichiarazioni in diretta streaming su Facebook del sindaco Maurizio Rasero poche ore dopo la caduta di alcuni alberi sulla pista ciclabile intorno all’ospedale Massaia.

Rasero, annunciando l’abbattimento di tutte le piante che gli uffici tecnici dichiareranno pericolose, accusa anche l’opposizione, ma non solo, di averlo fortemente criticato nella scelta del taglio degli alberi in via Pertini, lungo il rio Crosio, mentre l’ultima caduta degli arbusti ad alto fusto sarebbe la prova che avesse ragione a procedere con il taglio.

Per questo, ha bacchettato l’opposizione: “Per qualcuno è più importante la salute di una pianta rispetto alla sicurezza delle persone; – ha detto il sindaco di Asti – per me no”.

La replica della consigliera Quaglia

“Forse qualcuno, della Giunta, della maggioranza o della macchina comunale, – risponde la consigliera Angela Quaglia – dovrebbe ricordargli che essere il primo cittadino significa assumersi onori ma anche oneri e responsabilità delle scelte. Quando la Giunta, autonomamente, ha deciso di fare “piazza pulita” del verde che costeggiava viale Pertini (lungo un tratto di pista ciclabile) la sottoscritta, insieme a molti altri cittadini con diverse e specifiche competenze, aveva criticato l’operazione “Attila” che aveva di fatto desertificato la zona, non salvando neppure un albero. E questo proprio nel momento in cui venivano messi a dimora numerosi alberi nel giardino dell’Ospedale per la creazione del Parco della Salute. Anzi, con un’ ironia degna di miglior causa, il sindaco aveva dichiarato che tutta la zona accanto al rio era stata rasata per valorizzare meglio la nuova area a verde. Il tratto successivo di rio da allora è rimasto com’era. Mi pare ci sia un po’ di confusione nei ruoli. Da una parte il sindaco decide da solo e dall’altra, non avendo deciso alcunché, addossa la responsabilità ad altri (consiglieri di minoranza, ambientalisti, etc.) per il mancato intervento. Delle due l’una: – conclude Quaglia – se le piante erano a rischio crollo andavano tolte, ma quelle in buono stato vegetativo andavano preservate anche nella parte in cui “Attila” era intervenuto prima. Spiace constatare che a questa amministrazione manca purtroppo una cultura ambientale e anche un po’ di esperienza amministrativa”.

La risposta del consigliere Rovera

Non meno tenero è il consigliere Beppe Rovera la cui lista civica ha fatto dell’ambiente uno dei temi principali del suo agire.

“Non par vero al sindaco di additare opposizione, ambientalisti e chi ha protestato per il taglio selvaggio in zona ospedale quali… colpevoli della caduta di due acacie sulla pista ciclabile. Soggetti che, evidentemente, avevano ragione nel pretendere un approccio minimamente scientifico alla materia, non limitandosi cioè ad affidare a qualcuno che se ne incaricasse a costo quasi zero la pulizia di quel rio in particolare. Si chiedeva un progetto, – spiega Rovera – un piano del verde, una politica per il riordino e la messa in sicurezza delle zone più degradate e a rischio, secondo anche le segnalazioni di molti cittadini. Esperti, agronomi, tecnici non mancano in città, pronti a dare il loro contributo. È che capita ormai sistematicamente: questa amministrazione agisce d’impulso, non condivide, parte con le azioni e, solo dopo, informa il Consiglio. Che, secondo il sindaco, dovrebbe semplicemente …annuire”.

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Una risposta

  1. non credo si possa contrapporre “la salute di un albero alla sicurezza delle persone” come fa il sindaco. Allargando un po’ la prospettiva, la vita e la sicurezza sono un problema complessivo che riguarda tutti i viventi cioè tutto il Pianeta. Un paliofilo come Rasero lo sa benissimo, e credo non si permetterebbe mai di contrapporre la salute di in un cavallo alla sicurezza del pubblico; e un albero non è da meno. Non è questione di ambientalismo ma ci cervello. Con tutto il rispetto.

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