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Pioggia di critiche, Assedio al capolinea?
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Pioggia di critiche, Assedio al capolinea?

Siamo al capolinea per l’Assedio di Canelli? Di certo i giudizi sulla più famosa rievocazione storica della provincia non sono stati del tutto positivi e a una settimana dalla manifestazione oggi piovono sulla festa

Siamo al capolinea per l’Assedio di Canelli? Di certo i giudizi sulla più famosa rievocazione storica della provincia non sono stati del tutto positivi e a una settimana dalla manifestazione oggi piovono sulla festa e sui suoi organizzatori non poche polemiche. Innanzitutto non sembra aver convinto la location, ossia la Sternia e il borgo di Villanuova, giudicati troppo impervi da raggiungere da una parte dei visitatori, soprattuto per gli anziani e per le famiglie con i passeggini.

Vero è che l’organizzazione aveva messo a disposizione, sia sabato che domenica, una navetta gratuita per consentire il facile raggiungimento del borgo alto ma il mezzo, piccolo e con pochi posti a sedere, non consentiva il trasporto agile dei passeggini e delle carrozzine mentre la fermata, per ragioni di sicurezza, rimaneva distante dai prati delle battaglie e in salita. Inoltre, la navetta inevitabilmente aveva uno svantaggio, quello di far perdere al turista una parte della festa, quella appunto organizzata da piazza San Tommaso a piazza San Leonardo, passando lungo il biscione dell’antica stradina. «Abbiamo scelto la Stenia e Villanuova per un duplice motivo: contenere i costi ma anche tornare all’origine di quello che una volta era l’Assedio», spiega Valerio Iaboc, presidente del Gruppo Storico e Militare di Canelli. «All’inizio nessuno si era mai lamentato, eppure mi risulta che i passeggini già esistessero».

Il sanguigno presidente ammette però qualche errore logistico, come la scelta della fermata della navetta. «Per il prossimo anno ci organizzeremo meglio» commenta. Altro punto dolente, le osterie. Non che fossero poche o per la qualità dei menù offerti, anzi. Ma per i visitatori manca la scelta, le proposte sono quasi sempre le stesse». L’ipotesi però di coinvolgere qualche pro loco astigiana sembra dunque scartata a priori.

Intanto però si registrano numeri in calo di presenze, anche tra i gruppi storici. «Quest’anno avevamo a disposizione soltanto 30 mila euro. Ben lontani dalle cifre dei tempi d’oro. Abbiamo fatto come abbiamo potuto. Per il prossimo anno sono certo che andrà meglio». Insomma, quella che doveva essere l’edizione della svolta ha un po’ zoppicato: i fuochi della domenica sono rimasti nascosti da chi aspettava naso all’insù in piazza Amedeo d’Aosta mentre i giardini Gancia, a dispetto di quanto proclamato, sono rimasti chiusi il sabato e aperti solo la domenica. Con buona pace di chi, armato di tanto buon fiato, aveva percorso l’ultimo pezzo di salita nella speranza di poterli ammirare e si è trovato invece il cancello sbarrato.

 

Lucia Pignari

 

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