La manifestazione vuole ricordare un tentativo di coltivare l’erba aromatica nel territorio piovatese. Nel 1945 i cognati Giovanni Robba e Giovanni De Vecchi decisero di portare la coltivazione della menta piperita a Piovà, una scelta che col senno di poi si rivelerà azzardata, in quando nella zona i terreni erano aridi e soggetti a frequenti grandinate; scelsero alcuni campi pianeggianti e ombreggiati in località Vassera, Fornace, Capustrì, Valmera.
Poiché nessuno in paese conosceva le tecniche di coltivazione della mente dovettero far venire da Pancalieri la manodopera specializzata per istruire i coltivatori del posto. Per sistemare il grande alambicco il sindaco Enrico Barberis concedette un’area all’ingresso dell’abitato. Nel 1947, prima stagione di coltivazione, l’entusiasmo era alle stelle e tutto procedette per il meglio. L’anno dopo un nubifragio rovinò completamente il raccolto, nel 1949 fu la grandine a distruggere la coltivazione, così come nel 1950, fatti che portarono ad abbandonare la coltura.