Asti: ecco le linee guida che la maggioranza intende seguire
Dimenticate la città come l’avete conosciuta fino ad oggi e iniziate a immaginarne una molto diversa, almeno nella fruizione degli spazi comuni che saranno sempre più strategici per sostenere non solo le attività del centro, ma anche per offrire ai cittadini luoghi dove poter trascorrere del tempo lontano dagli assembramenti.
L’Asti dell’immediato futuro, almeno fino a quando non ci sarà un vaccino efficace a contrastare il Coronavirus, è tratteggiata in un documento sottoscritto da tutti i consiglieri di maggioranza e che l’amministrazione Rasero userà, risorse economiche permettendo, come faro guida nelle scelte strategiche.
«Le nostre proposte vogliono essere un indirizzo e non hanno presunzione di completezza – fanno sapere i 20 consiglieri di maggioranza – certi che, in un periodo storico unico, non vi sia una verità assoluta, ma serva la collaborazione di tutti al fine di non lasciare nessuno indietro».
Le proposte della maggioranza, che rappresentano una sintesi di sensibilità e priorità differenti, toccano vari temi e per ognuno si ipotizzano linee guida più o meno fattibili nel breve periodo. Con la premessa, non va dimenticata, che il Comune è già sotto di circa 3 milioni di euro sul bilancio (vedi articolo a pag. 4) e che per realizzare tutte le proposte occorrono soldi di cui non dispone. Quindi guarda al Governo e a interventi finanziari straordinari per sostenere le operazioni più costose.
Sanità
Primo obiettivo: riaprire al più presto tutti i reparti dell’ospedale chiusi per ospitare i pazienti Covid così da ripristinare le normali attività del Massaia. Per fare questo si punterà a usare strutture già pronte per accogliere i malati Covid in via di guarigione (come l’ex Clinica San Giuseppe), ma si chiede alla Regione di individuare linee guida, anche tra più laboratori, per la più larga diffusione di test sierologici e una revisione generale del sistema sanitario astigiano «troppo sacrificato negli anni sull’altare regionale».
Mobilità
Se fino a pochi mesi fa estendere l’isola pedonale e la ZTL del centro significava aprire mille confronti tra negozianti, associazioni di categoria, cittadini, etc. – di solito non così felici di perdere parcheggi in favore di una pedonalizzazione tout court – adesso, non si potrà fare a meno di estendere il prima (e il più) possibile le zone pedonali, la ZTL, le zone 30 «in ottica di una miglior convivenza tra pedoni, ciclisti e autoveicoli». Questo permetterà di dare ai ristoranti e bar più spazi dove recuperare i coperti persi per via del distanziamento sociale e, in aggiunta, si dovranno sostenere la circolazione di mezzi ecologici, elettrici grazie all’ampliamento delle aree pedonali e delle piste ciclabili.
Commercio, ristorazione, lavoro e turismo
Più dehor e minor tassazione locale per bar e ristoranti, nell’occupazione di suolo pubblico, sarà la chiave per sostenere le piccole attività del centro. Quindi via la Tosap e la TARI sulle nuove aree di suolo pubblico usate dai locali, ma si pensa di fornire altre aree gratuite ai negozianti per l’esposizione dei loro prodotti. I mercati saranno più grandi, ma con accessi controllati e sono allo studio sgravi fiscali sull’IMU per i proprietari di negozi che concedano sconti sul canone di locazione. Sul fronte del turismo sparirà la tassa di soggiorno e saranno incentivate le azioni per promuovere le nostre colline quali mete adeguate a vacanze dove si può garantire il distanziamento sociale.
Manifestazioni, eventi, cultura e sport
Tante manifestazioni non saranno fatte, almeno nel 2020, ma non si vuole buttare tutto alle ortiche. «Gli uffici comunali – si legge nel documento – dovranno verificare la fattibilità di iniziative quali cinema e teatri in drive-in e/o lo spostamento del cinema all’aperto e di “Asti Teatro” in piazze più ampie quali piazza Alfieri, piazza del Palio, piazzale De André, piazza d’Armi, ove garantirne, attraverso anche l’utilizzo di supporti informatici (maxischermi, casse acustiche, etc.) la possibilità di fruizione mantenendo le distanze». La Fondazione Asti Musei dovrà intraprendere iniziative anche gratuite per gli astigiani e pensare già adesso per il rilancio dei poli culturali nella stagione 2021-2022. Anche lo sport dovrà essere aiutato.
«Sono, quindi, stati ipotizzati lo scomputo dei canoni degli impianti comunali concessi in gestione per i mesi non usufruiti, la concessione di parchi, aree all’aperto e dei cortili degli impianti scolastici al fine di permettere, quando sarà possibile, la ripresa dell’attività sportiva in maniera sicura e continuativa».
Non escludere nessuno
Bambini, anziani e disabili: tre fasce d’età che dovranno essere aiutate a superare i prossimi mesi con progetti volti all’inclusione per non lasciare indietro nessuno. Cambieranno le formule dei centri estivi e per anziani utilizzando anche quegli spazi e quelle aree più piccole in precedenza destinate alle iniziative oggi cancellate: cortili, spazi bibliotecari, etc.».
Digitalizzazione e sburocratizzazione
La maggioranza in Consiglio comunale punta a garantire il distanziamento sociale limitando gli spostamenti dei cittadini per chiedere pratiche o presentare istanze all’Ente. Questo sarà possibile incrementando ancora di più i servizi digitali già avviati su alcuni settori, come l’Anagrafe e l’Urbanistica. «Dovrà essere permesso al cittadino e ai professionisti l’accesso ai servizi comunali direttamente da casa e dai propri uffici senza, quindi, affollare gli uffici pubblici. In linea con quelli che paiono gli indirizzi nazionali e regionali – si legge alla fine delle nuove linee guida – il Comune continuerà nell’opera di semplificazione e sburocratizzazione già iniziata, anche semplificando ulteriormente l’iter di approvazione delle pratiche».
Dove trovare i fondi necessari?
Quali possono essere le fonti di finanziamento che permetteranno al Comune di affrontare i costi della “riconversione” di Asti per la Fase 2? «Le attuali norme di bilancio – si sottolinea nel documento della maggioranza – in conseguenza delle minori entrate già avute e stimate, limitano l’iniziativa dell’amministrazione. Ferma la necessità che tutte le forze politiche sollecitino i propri rappresentanti ai vari livelli istituzionali, è giunto forse il momento per cui l’Ente locale trovi la forza ed il coraggio di attuare iniziative anche complesse». Il Comune pensa a: BOC (obbligazioni degli enti locali): sono titoli obbligazionari la cui durata non può essere inferiore ai 5 anni. Con tale strumento sarà possibile finanziare quelle opere pubbliche da anni e da diverse amministrazioni ipotizzate ma mai realizzate per mancanza di fondi; concertazione urbanistica: visto il momento emergenziale, al fine di dare supporto allo sviluppo economico, l’Ente ritiene utile incentivare le pratiche di concertazione urbanistica che prevedano sconti su oneri urbanistici a fronte di pagamenti anticipati da utilizzare subito per gli investimenti dell’Ente; tributi comunali di scopo; cartolarizzazioni dei crediti; sponsorizzazioni; joint venture (come disciplinato dall’ultimo codice degli appalti); venture capitals, con fondi di investimento privati; iniziativa “Adotta un parco”: sulla linea dell’iniziativa già presente di “Adotta una rotonda”, si propone l’estensione della stessa ai parchi comunali, permettendo il reperimento di spazi pubblicitari a fronte del sostegno al decoro urbano.
Il commento del sindaco Rasero
Maurizio Rasero ha ringraziato i colleghi «per il prezioso contributo e per la costante partecipazione e disponibilità» ed utilizzerà questo elaborato «per confrontarsi con tutti i settori del mondo economico, le associazioni sportive, culturali e del volontariato nonché le forze politiche che hanno manifestato l’intenzione di collaborare con l’amministrazione per sostenere la “ripartenza” della nostra amata città in questo particolare momento».