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Attualità

Polo industriale villanovese:
si guarda al futuro con più serenità

Dopo anni difficili, caratterizzati da cassa integrazione, mobilità facoltativa e incentivata e una contrazione dei posti di lavoro come ultima ratio a una contrazione delle commesse, l'impianto

Dopo anni difficili, caratterizzati da cassa integrazione, mobilità facoltativa e incentivata e una contrazione dei posti di lavoro come ultima ratio a una contrazione delle commesse, l'impianto produttivo villanovese, uno dei più importanti del territorio astigiano, sembra entrare in una fase di ritrovato equilibrio. «Non possiamo ancora parlare di crescita, ma certamente siamo di fronte a una fase di assestamento che, in alcuni casi, corrisponde alle prime conferme di assunzioni e l'impiego di lavoratori interinali ?- commenta Isidoro Gioiello (Cisl) – un esempio è la Rft, multinazionale specializzata nella produzione di gomme e articoli tecnici che dopo una riduzione del personale negli ultimi anni, oggi punta su un maggiore sfruttamento degli impianti. Non mancano poi le imprese che non hanno avuto necessità di ricorrere agli ammortizzatori sociali, nemmeno nel periodo di massima crisi, così è stato per la Fuchs di Buttigliera, azienda specializzata nella produzione di lubrificanti per motori con una novantina di dipendenti».

«La riduzione dei posti di lavoro, seppur sempre accompagnata da adeguate forme di tutela, rappresenta certamente un forte impatto per il tessuto economico sociale, ma è altrettanto vero che, in alcuni casi, a fronte della volontà di proseguire l'attività produttiva e all'insufficienza di misure alternative come il ricorso agli ammortizzatori sociali e alla cassa integrazione, il taglio degli esuberi si è dimostrato l'ultima chance per salvare l'azienda e con essa almeno una parte dei posti di lavoro», aggiunge Fabrizio Parise (Cgil). Un esempio in tal senso è la Saiatex che, alla riduzione delle commesse, ha risposto con una riduzione degli orari di lavoro (da 75 a 40 ore settimanali) e la cassa integrazione ordinaria e straordinaria, come rivelano gli stessi ex dipendenti, per arrivare alla mobilità facoltativa nello scorso anno, che ha portato a una riduzione del personale di una decina di unità e trasformato l'azienda specializzata nella produzione di trapunte e tessuti per l'arredamento, da piccola media industria a impresa artigianale. «Occorre però fare dei distinguo – interviene ancora Parise – Il tessuto industriale villanovese è costituito da piccole imprese artigiane, piccole e medie imprese e multinazionali, differenze che generano risposte diverse in tempi di crisi. ? È chiaro che le piccole attività artigianali, godendo di minori coperture, spesso anche finanziarie, hanno risentito in modo preponderante delle difficoltà economiche e del calo delle commesse».

A ciò si aggiunge, talvolta, la particolarità di lavorazione, come nel caso della Fra Production Spa, specializzata nella produzione e nella distribuzione di bende tubolari elastiche per la medicazione, in reti tubolari elastiche per l'alimentazione e in spago elastico per fiori. «Parliamo di un'azienda con più di 110 dipendenti, ha recentemente confermato alcune assunzioni con contratto a termine e fatto richiesta di lavoratori interinali. Inoltre è attiva sul fronte degli investimenti dal punto di vista impiantistico e sembra si stia adoperando all'ampliamento dello stabilimento di Dusino San Michele» fa sapere Gioiello. Pur sottolineando la grande crisi che ha attraversato e permane tutt'ora sull'astigiano, Sergio Didier, segretario generale Cisl Alessandria-Asti, conferma qualche timido segnale di ripresa negli ultimi mesi mentre, per quanto riguarda nello specifico il villanovese, sottolinea l'impegno del sindacato «al pieno sviluppo delle grandi potenzialità del polo economico, da sempre caratterizzato da una forte reattività, sia da parte delle aziende sia da parte dei lavoratori, per cercare di tamponare la crisi, anche con il coinvolgimento delle istituzioni competenti».

Più cauto il commento di Giovanni Prezioso, segretario generale Cgil Asti: «Il polo industriale villanovese è il più forte della provincia, le imprese più significative sono concentrate lì: B-cube, Marcegaglia, Util Gropu, O/Cava Meccanica, Rft, Basf. Situazioni di grave crisi al momento non ci sono, ma non vedo nemmeno una ripresa e non manca qualche scricchiolio. La B-cube (ex Villanova Spa) denuncia un abbassamento dei volumi produttivi a seguito della contrazione delle commesse di Fiat e Iveco, che ha portato a un accordo di cassa integrazione ordinaria di sei settimane, fino al mese di giugno. Così la Dierre dove proseguono i contratti di solidarietà». «I contratti di solidarietà, con scadenza il 30 novembre, sono in atto anche alla Util Group, da un po' di tempo in vendita mentre, la Cor-Tubi di Valfenera ha aperto una procedura di cassa integrazione ordinaria con scadenza a ridosso dell'estate -? aggiunge Claudio Chierchiello, Fiom-Cgil Asti – Meglio la Marcegaglia che non ha in atto alcun processo di cassa e sembrerebbe propensa ad assumere tre ingegneri. Vero anche che nonostante qualche difficoltà la situazione dell'area industriale del villanovese è più tranquilla rispetto a quella di Asti».

Marzia Barosso

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