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Poste: uffici salvi, ma il resto?
Attualità

Poste: uffici salvi, ma il resto?

Salutato con favore il congelamento da parte di Poste Italiane del piano di chiusura degli uffici di cui era stata annunciata la soppressione

Salutato con favore il congelamento da parte di Poste Italiane del piano di chiusura degli uffici di cui era stata annunciata la soppressione. Resta in sospeso la questione relativa al recapito della corrispondenza a giorni alterni su cui è attesa a breve la sentenza del Tar del Lazio.

«Si tratta di un primo importante passo nell’ambito delle trattative che l’Anci sta conducendo a livello nazionale e regionale» il commento a margine dell’incontro con l’azienda che si è svolto a Roma nei giorni scorsi. «L’associazione dei Comuni è impegnata in prima linea sul tema della riorganizzazione del servizio postale – ricordano da Anci Piemonte – il provvedimento riguardante le chiusure penalizzava soprattutto i centri minori e le località montane. Dopo il nostro incontro Poste Italiane si è detta disponibile a rivalutare il piano e a valorizzare e potenziare ulteriormente i servizi». 

In particolare, durante il vertice, si è parlato della possibilità di offrire ai cittadini, attraverso gli uffici oggi aperti, l’accesso a servizi innovativi quali lo Spid (Sistema pubblico di identità digitale), il postino telematico, i servizi di tesoreria comunale e quelli del sistema sanitario. Nei primi mesi di attuazione del provvedimento, partito lo scorso settembre, soltanto in Piemonte sono stati chiusi 36 uffici, mentre sono 99 quelli per i quali è scattata una rimodulazione dell’orario di servizio. In tutt’Italia gli uffici già chiusi sono 250. Nella nostra regione, inoltre, sono ben 17 i ricorsi contro il provvedimento pendenti al Tar.

Maurizio Sala

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